Premio Masaniello a Maurizio di Mauro direttore dell'Istituto Pascale

La premiazione al teatro Sannazaro nella serata evento diretta da Lorenza Licenziato

Il direttore sanitario dell’Istituto dei tumori di Napoli Pascale, Maurizio di Mauro
Il direttore sanitario dell’Istituto dei tumori di Napoli Pascale, Maurizio di Mauro
Lunedì 9 Ottobre 2023, 12:28
3 Minuti di Lettura

Compie 18 anni il premio Masaniello che premia i napoletani protagonisti, vale a dire quei napoletani che nei campi più svariati sono esempio di impegno, operosità e attivismo. Uno di questi napoletani, da cui prendere esempio, è Maurizio di Mauro, classe ‘58, una vita da dirigente delle più grandi strutture ospedaliere partenopee, un nome e un volto che hanno riempito le pagine dei giornali durante il Covid 19 per aver fatto del Cotugno (di cui all’epoca era manager) l’ospedale più sicuro al mondo, e da un anno direttore sanitario dell’Istituto dei tumori di Napoli, Giovanni Pascale. La premiazione è avvenuta sabato sera al teatro Sannazaro, durante una serata evento diretta da Lorenza Licenziato

Il nome di di Mauro è stato scelto da una giuria composta da Luciano Schifone, Franco Lista, Claudia Palazzolo Olivares, Angela Procaccini e Fortunato Rossi e dal Comitato Scientifico del Premio Masaniello composto da Ermanno Corsi, Simonetta De Marinis, Adriana Dragoni, Bruno Esposito, Annamaria Giullini, Michelangelo Iannelli, Antonio Sticco, Sergio Zazzera.

Proposto con cadenza annuale, il premio, fortemente voluto e sostenuto dal Presidente dell’AIGE (Associazione Informazione Giovani Europa) Luigi Rispoli e da Umberto Franzese (direttore artistico) in questo 2023 diventa maggiorenne.

Napoletani protagonisti nasce, infatti, nel 2006.

 

«Sono particolarmente orgoglioso di questo premio – ha detto di Mauro -  un premio particolarmente sentito da me che sono nato a Napoli e qui ho svolto tutta la mia attività professionale. E’ un premio che ovviamente dedico a tutti i miei collaboratori, quelli con cui ho lavorato in passato e quelli con cui lavoro oggi e che mi hanno consentito i traguardi raggiunti. Un premio che non posso non dedicare anche alla mia famiglia che mi supporta e sopporta in questo delicato compito di garantire una sanità sempre più a portata di tutti, che poi è la mission della mia attività professionale. Un compito non semplice in cui volte a si riesce, a volte meno, ma l’impegno perché ciò accada è davvero tanto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA