Campania, De Luca: «Meloni chieda scusa, stile da stracciarola»

EMBED
(LaPresse) «Sfidiamo tutti, a cominciare dal premier, a un dibattito pubblico. Non scappate, abbiate fede nell'umanità, non fate i conigli, vediamoci a un dibattito pubblico». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso di una diretta Facebook, rispondendo alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla spesa dei fondi europei da parte della Campania. «Chiarisco definitivamente - ha aggiunto De Luca - che noi siamo estremamente garbati e sportivi, mica facciamo vittimismo. In questi giorni l'unica persona che ha offeso e ha utilizzato toni insultanti è il presidente del Consiglio. Mi riferisco alle dichiarazioni pubbliche e ai comunicati pubblici, non alle stupidaggini rubate che nei paesi civili non contano nulla. Mi riferisco a quello che dice un premier quando invita 500 sindaci, 3mila persone che chiedono risorse per lavorare, ad andare a lavorare. Ma come ti permetti? Con toni di razzismo intollerabili. Avremmo dovuto pretendere per questo le scuse. E dovrebbe scusarsi chi dice me ne frego rivolgendosi a qualche presidente di Regione. Non va bene, noi abbiamo conosciuto qualche decennio fa la sottocultura del me ne frego. Sarebbe consigliabile per il premier uscire da quella temperie sottoculturale». De Luca ha poi ricordato «che solo qualche anno fa il premier guidava allegramente per via del Corso il corteo contro le vaccinazioni Covid. Ricordo le sparate demagogiche: toglieremo le accise sulla benzina, l'aumento delle pensioni, il numero chiuso a medicina, tutto a tutti. Quel tempo auspicabilmente dovrebbe essere considerato concluso da chi esercita la funzione di guida del governo italiano e, in una qualche misura, dovrebbe rappresentare anche me come cittadino italiano. Noi dovremo perdere un po' di tempo, quindi, per contrastare questa campagna di falsificazione e di arroganza. Sempre in maniera sportiva, senza fare vittimismo, ma ogni tanto bisogna pur dire qualcosa in relazione al riemergere spumeggiante dello stile stracciarola nel nostro paese».