In piena era Covid, lo puntarono e fecero fuoco. Andarono sotto casa, in zona Vergini (siamo nel cuore della Sanità) per chiudere i conti, ma non riuscirono a portare a termine la mission: era la fine di agosto del 2021, guerra tra bande alla Sanità, sopravvissuto Ciro Vecchione, indicato come giovane personaggio legato alla camorra dei Mazzarella. Un prequel di quanto accaduto la scorsa notte. Ci hanno riprovato, questa volta intorno alle tre in zona piazza Carlo III: Ciro Vecchione - che oggi ha 21 anni - è stato seguito e circondato da sei killer, in sella a tre scooter. Era alla guida della sua Smart, sulla carta non aveva scampo, ma è rimasto ferito al bacino, probabilmente protetto da volante dell'auto che stava conducendo; ferita anche la sua fidanzata, che è stata raggiunta all'addome da un proiettile che era probabilmente destinato a Vecchione. Fatto sta che i due fidanzati hanno riportato ferite serie, gravi, ma non sono in pericolo di vita. Entrambi hanno raggiunto l'ospedale Pellegrini, sono sotto osservazione. Quello di Ciro Vecchione resta un caso: nel 2019 interpretò una parte nel film La Paranza dei bambini, mentre in pochi anni è scampato a due agguati mortali. E frontali. Una condizione che lo ha reso famigerato in poche ore, dal momento che ieri sui social c'era chi parlava di un nuovo Ciro l'immortale, a proposito del personaggio immortalato dalla fiction Gomorra.
Ma torniamo alla vita reale, a quanto avvenuto in piazza Carlo III pochi minuti dopo le tre di ieri mattina.
Ma torniamo all'obiettivo dell'agguato di due notti fa. Si rileggono informative di polizia giudiziaria, si ritorna alla notte del 2021, quando Ciro Vecchione e Antonio Testa vennero medicati in ospedale. Colpiti per vendicare uno sgarbo di alcuni mesi prima, consumato in questo caso ad aprile del 2021, quando due ragazzini originari della zona detta delle Case nuove vennero medicati in ospedale. Faida tra giovanissimi, ma qui i branchi che agitano la movida centrano poco. Qui ci sono storie di camorra che si ripetono con un canovaccio fin troppo noto, anche perché in campo ci sono soggetti giunti alla terza generazione, che ripercorrono canali battuti da trent'anni sulla stessa fetta di territorio cittadino. Ne ha parlato di recente un pentito, a proposito dello strapotere assunto da uno dei discendenti del clan Mazzarella. È giovane e libero. E ha voglia di vendetta. Punta a chiudere i conti con quanti hanno ucciso i suoi parenti. Aria di crisi, di rottura di una tregua che va avanti da anni, di un possibile scenario di contrapposizione armata tra i due cartelli di sempre: quelli dei Mazzarella da un lato e la alleanza di Secondigliano dall'altro.