Napoli, crollo in galleria. Per Salvatore è morte cerebrale. La disperazione dei genitori

Napoli, crollo in galleria. Per Salvatore è morte cerebrale. La disperazione dei genitori
di Pietro Treccagnoli
Mercoledì 9 Luglio 2014, 08:09 - Ultimo agg. 13:28
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Vedi le facce degli amici di Salvatore Giordano, avverti la tensione nei muscoli di queste guance imberbi che si contraggono in uno spasimo, quando gli sguardi s’incrociano e si sforzano per non lasciar scorrere lacrime che premono, le vedi, queste creature in pena e capisci che Napoli non è un paese per giovani. Sono i volti del nostro futuro incrinato e sono al Loreto Mare, dove il tempo non finisce mai, davanti all’ingresso del Pronto Soccorso, appoggiati a un muro all’ombra, nel va’ e vieni delle ambulanze. Si siedono per qualche minuto sugli sgabelli della sala d’attesa. Quando è l’ora, entrano, come piccoli frati, nel corridoio dove, attraverso un vetro, possono vedere Salvatore che sta lottando per la sua vita e anche per la loro vita, perché l’adolescenza è un’età che accomuna, in una sola vita, la vita di tutti.



Si sono lasciati alle spalle, appena qualche giorno fa, l’esame di licenza media alla Massimo D’Azeglio di Marano, ma questa è la loro prova di maturità, con cinque anni d’anticipo. Questo dolore lungo tre giorni sarà la loro linea d’ombra. Comunque vada, comunque andrà, la stanno attraversando questa linea, che, come una cicatrice cambierà il loro sguardo sul mondo. Tutto sarà diverso, tutto è già diverso, ora che stanno varcando la frontiera del dolore con in mano l’unico passaporto che possono permettersi: la speranza.

Le ore passano, ma il tempo si è fermato a quei minuti interminabili di sabato scorso, quando un fregio della facciata della Galleria Umberto si è staccato e ha colpito in pieno, come un mostruoso proiettile, Salvatore. Ieri mattina, il comunicato ufficiale dei medici ha annunciato che si procederà «per l’osservazione di morte cerebrale». Gli ultimi elettroencefalogramma hanno evidenziato «l’assenza di attività» del cervello. La nettezza ermetica della scienza parla di «coma profondo areflessico». Si attende di capire se c’è ancora attività cerebrale oppure no. La Commissione che dovrà valutare le procedure si riunirà stamattina e solo al termine di tutte le attività previste per la fase di osservazione potrà pronunciarsi su quali passi fare. I protocolli hanno i loro tempi, ineludibili. L’unico modo per esorcizzarli è invocare un evento soprannaturale.



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