Fedele e le aziende «decotte» business alle aste fallimentari

Fedele e le aziende «decotte» business alle aste fallimentari
di Gigi Di Fiore
Sabato 15 Novembre 2014, 09:07 - Ultimo agg. 09:11
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Ogni volta che si è raccontato, ha ricordato quando a 18 anni lavorava con la moglie nell'azienda di trasporti dei fratelli. Dipingendo l'immagine, d'ispirazione americana, del self made man tutto famiglia, lavoro, intuito e un pizzico di fortuna.

Dei tre fratelli Ragosta, è Fedele, 46 anni a gennaio, ad aver sempre avuto il pallino della comunicazione nel gruppo imprenditoriale di famiglia. Ed è lui che viene considerato il vero fondatore del «Grupporagosta», diviso con gli altri fratelli Franco e Giovanni.



C'è una costante, un sottile filo unico, che lega i Ragosta alle acquisizioni di aziende decotte che resuscitano e poi riescono a dare profitti. Un filo che passa per una serie di aste fallimentari, che hanno consentito l'acquisto di stabilimenti, immobili e impianti a prezzi vantaggiosi.



Roba a rischio chiusura che poi si è trasformata in oro, come nella favola del re Mida. Al principio fu la siderurgia, con lavorazione di materiali rottamati, poi gli alberghi e anche l'acquisizione del marchio di biscotti Lazzaroni, che produce gli amaretti di Saronno.



Da impiegato di Asl mancato a imprenditore: così Fedele ha raccontato la sua storia, descrivendo il 1993 come l'anno svolta del gruppo attraverso l'acquisto a Palma Campania di uno stabilimento per la rottamazione di materiale importato dal Texas.



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