Morte di Davide. Il cardinale Sepe: Questa città sta morendo, è al capolinea. Salvarla tocca a tutti noi

Morte di Davide. Il cardinale Sepe: Questa città sta morendo, è al capolinea. Salvarla tocca a tutti noi
di Maria Chiara Aulisio
Venerdì 12 Settembre 2014, 08:17 - Ultimo agg. 08:46
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«Adesso fate presto». È il grido d’allarme del cardinale Sepe nel giorno dei funerali di Davide Bifolco. «Napoli - ribadisce l’arcivescovo - non può più aspettare». «Napoli è al capolinea - dice il presule - La Chiesa può e deve fare di più in termini di vicinanza, accompagnamento e ascolto ai giovani». E Sepe aggiunge: «La morte di Davide rappresenta un macigno per l’intera società».

Quali sono le responsabilità della Chiesa?

«Non ho difficoltà ad ammetterlo.

La Chiesa può e deve fare di più in termini di vicinanza, accompagnamento, ascolto e formazione nei confronti dei giovani innanzitutto, ma anche delle loro famiglie».

Non lo fate abbastanza?

«Il nostro impegno è enorme, lavoriamo su più fronti, nel nome di Dio e della carità cristiana. Evidentemente non è sufficiente: la morte di Davide ci ha fatto capire che dobbiamo fare di più. E ci impegneremo in questo senso».

Che cosa pensa del carabiniere che ha sparato? «Un dramma che comprendo fino in fondo, prego anche per lui. Posso capire lo stato d'animo di un giovane carabiniere che uccide un ragazzo nello svolgimento del suo compito professionale. Lo stesso dramma che vive l'Arma, e più in generale le Forze dell'Ordine, che ogni giorno, nell'esercizio dei loro doveri istituzionale, mettono in gioco la propria incolumità, troppo spesso rimettendoci la vita».

Intanto il rione protesta. E lo fa anche stringendo un Rosario tra le mani.

«Capisco il dolore del quartiere, quello degli amici di Davide, non comprendo la protesta, che è legittima in linea di principio ma non risulta tale quando prende il volto della violenza con la pretesa di fare giustizia sommaria nei confronti di un militare in servizio».

Lo accusano di aver volontariamente sparato al cuore del ragazzo.

«No. Stava solo facendo il suo lavoro, quella notte. E certamente non si trovava lì con il proposito di uccidere Davide».

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