Patto per Napoli, tre anni di tempo
priorità a Vele e Metrò

Patto per Napoli, tre anni di tempo priorità a Vele e Metrò
di Luigi Roano
Domenica 30 Ottobre 2016, 09:37 - Ultimo agg. 14:14
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In che modo si semplificano le procedure? Chi materialmente dovrà dire chi fa cosa? E ancora: che tempi si prevedono perché Napoli traduca in fatto concreto - vale a dire in opere che trasformano la città - i 308 milioni del Patto siglato dal sindaco Luigi de Magistris e dal premier Matteo Renzi? Tre interrogativi ma molte risposte. Con tre certezze - perché c'è già progettazione esecutiva - che vale la pena accennare in premessa: per la primavera del 2017 una delle Vele sarà abbattuta. La seconda uscita della stazione Materdei sarà molto vicina al cimitero delle Fontanelle alla Sanità. Due quartieri con seri problemi di vivibilità avranno nuove opportunità: uno togliendo un mostro, l'altro valorizzando quello che c'è, cambiando l'ordine dei fattori, è il caso di dire, non cambia il prodotto: una migliore vivibilità. La terza certezza è la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati. Tre step che nel giro del prossimo anno saranno atto concreto.

Le regole Dunque, il Patto per Napoli e per l'area metropolitana è nato politicamente con la firma, ora bisogna farlo crescere in fretta e bene.
I tempi sia per il sindaco che per il Primo ministro sono fondamentali, c'è un capitolo del documento al riguardo che esplicita lo spirito con il quale si dovrà procedere: «Qualora l'esito delle verifiche - si legge - portasse ad accertare che il mancato rispetto degli obiettivi procedurali e di spesa si discosta per più del 25% rispetto alle previsioni, sono definanziati gli interventi in fase di progettazione che presentano un ritardo. Per gli interventi in fase di realizzazione la sanzione è rappresentata dall'ammontare delle risorse in economia, comunque per un importo non inferiore al 10 % del valore dell'intervento».
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