Napoli, riscosse appena 4 multe su 100

Napoli, riscosse appena 4 multe su 100
di Gerardo Ausiello
Venerdì 4 Marzo 2016, 08:57 - Ultimo agg. 12:42
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Le multe non riscosse, i debiti fuori bilancio, i conti in rosso delle aziende partecipate, le spese record per mostre e convegni. Stando alla preoccupante fotografia del Comune di Napoli scattata dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, presieduta da Ciro Valentino, chi si troverà ad amministrare l’ente dopo le elezioni potrebbe dover affrontare, sul lungo periodo, un nuovo rischio dissesto. Tant’è che i magistrati contabili chiedono alla giunta de Magistris di «porre in essere, con la massima tempestività ed urgenza, tutte le più idonee determinazioni per la rimozione delle irregolarità e le opportune correzioni di rotta». Anche se ormai, con le elezioni alle porte, il tempo è praticamente scaduto. Per questo, a sentire alcuni economisti, oggi il Comune è quasi «in libertà vigilata».

A fronte di oltre 77 milioni di multe elevate, l’ente ha riscosso appena 17,6 milioni. Numeri che, si legge nella delibera 13 del 2016 che mette sotto accusa il rendiconto 2013, sono «indice di una elevata difficoltà di riscossione». Una tendenza che caratterizzava la giunta Iervolino ma che, spiegano i giudici, è rimasta pressoché invariata con l’arrivo di de Magistris a Palazzo San Giacomo: a conti fatti, «dal 2009 al 2013 la percentuale di riscossione è pari al 4 per cento»; ogni 100 contravvenzioni, dunque, il Comune ne riscuote solo 4. Ecco che, sommando tutti i residui attivi (i crediti non riscossi) e le altre criticità contabili, si assiste a un peggioramento del disavanzo di 366 milioni. «Questi crediti sono solo virtuali - osserva l’economista Massimo Lo Cicero, docente a Tor Vergata - perché vengono sì messi in bilancio ma solo una piccola parte entra nelle casse dell’ente». Serve una svolta, insomma. Lo sa bene la giunta de Magistris che ha dato vita a «Napoli riscossione», società in house che ha raccolto il testimone dalle mani di Equitalia. L’operazione è simile a quella avviata per il patrimonio immobiliare, passato da Romeo Gestioni a Napoli Servizi. I risultati ottenuti finora, però, sono tutt’altro che incoraggianti.

Tanti debiti fuori bilancio. Sono quelle passività non ricomprese nei programmi e nelle autorizzazioni di bilancio che il Consiglio predispone, e che vengono riconosciuti solo successivamente. Ebbene per la Corte dei Conti «si rileva un costante ricorso all’assunzione di tali passività con conseguente aggravio del bilancio e utilizzo di risorse non preventivate». E poi un fenomeno del genere, che «da straordinario è diventato ordinario», contribuisce all’«elusione dei vincoli del patto di stabilità».

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