Nozze «in povertà» per il giornalista napoletano

Riccardo Rossi e la sua futura moglie
Riccardo Rossi e la sua futura moglie
di Marisa La Penna
Domenica 7 Febbraio 2016, 16:57 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 16:53
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Da anni ha lasciato il giornalismo per dedicarsi alla solidarietà. Al punto che, un paio di mesi fa, ha ottenuto un alto riconoscimento nella Capitale per la vita dedicata agli indigenti: il Premio Italia Diritti Umani. Ora si sposa. E con la sua futura moglie andrà a vivere presso una casa di accoglienza, sulle pensidici dell'Etna, dove da tempo presta la sua opera di solidarietà.

Riccardo Rossi, ex capo dell'ufficio stampa dei Verdi, protagonista di questa storia - che già viene in questi giorni raccontata dai media in Sicilia - rivela: «Un sogno quando è condiviso è già a metà dell’opera. Io e la mia futura sposa Barbara vogliamo aiutare chi nella nostra società è lasciato indietro. Lei ha mollato lavoro e casa per seguirmi nella comunità dove vivo ed opero. Abbiamo scelto di celebrare un matrimonio in povertà e di regalare la lista nozze alla casa famiglia “ Oasi della Divina Provvidenza” a Pedara (CT) dove abbiamo scelto di vivere e assistere la gente qui accolta (senza fissa dimora,disabili sia psichici che fisici,senza lavoro,agli arresti domiciliari,ecc.)».


Riccardo riprende il racconto: «Moltissime persone colpite dalla nostra scelta ci hanno regalato tutto per il nostro matrimonio: dalle fedi, al coro, dai fiori al ricevimento. Proprio in questi giorni abbiamo avuto l’adesione di un noto pasticciere del catanese che ci farà la torta nuziale e di una signora che ci regalerà i confetti. La Parrocchia “ Maria immacolata” di Pedara (dove ci sposeremo) ci ha dato la possibilità di andare a Roma per incontrare il Santo Padre. Anche tramite conoscenze avvenute via facebook, grazie alla mia pagina ’La Gioia’, ci sono persone che ci stanno già inviando piccoli bonifici, da Roma, da Milano, da Napoli, da Catania, ma anche dagli Stati Uniti e dal Brasile. Il sogno mio e di Barbara è che tramite il nostro matrimonio possiamo collaborare nel sostenere alcuni progetti dell’Associazione “Insieme Onlus” (che gestisce la casa famiglia www.insieme.ct.it) rivolti a categorie svantaggiate e dimenticate, come: la coltivazione di zafferano biologico eseguito da soggetti con ritardo psichico medio- grave, un impianto di lumache per la raccolta di bava biologica eseguita da persone con lesione midollare, la coltivazione di spirulina eseguita da soggetti svantaggiati con provvedimento di affido».
 
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