Pd, conferenza programmatica al via a Napoli tra le proteste dei precari del Cnr

Pd, conferenza programmatica al via a Napoli tra le proteste dei precari del Cnr
di Nunzia Marciano
Venerdì 27 Ottobre 2017, 16:24 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 10:37
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Fare un’Italia nuova: questo l’obiettivo con cui dieci anni fa nacque il Partito Democratico, stando almeno al video introduttivo della prima giornata di lavori al Museo Ferroviario di Pietrarsa a Portici (Napoli) in occasione della Conferenza programmatica del PD “Italia 2020” iniziata intorno alle 17.

Sullo sfondo ma ben presente, l’addio al partito del Presidente del Senato Piero Grasso che ha abbandonato il gruppo di compagni con cui era stato eletto perché, parole sue, «non si riconosceva più nel partito», definendo «una violenza la fiducia sul Rosatellum».

Per Gianni Cuperlo deputato e membro della segreteria nazionale, quella dell’addio di Grasso «è una perdita non solo di cui dispiacersi ma è una sconfitta che deve assolutamente indurre il partito ad interrogarsi». Per il Ministro alla Giustizia Andrea Orlando l’auspicio é che le strade del Pd e di Grasso «si incrocino di nuovo».

Al Museo porticese numerosi i big intervenuti per parlare del futuro del PD e in sostanza del paese ad una manciata di mesi dalle prossime elezioni: votato il Rosatellum è ora tempo di ricompattare le fila del partito di governo, nel segno di una alleanza con altre forme politiche, vicine e non. A salire per primo sul palco è stato il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca per il quale il Rosatellum non è la legge migliore ma «è ciò che di meglio si poteva ora ottenere».

De Luca proiettandosi appunto alle elezioni, ha sottolineato che il Pd fa i conti con il Centro destra e il M5S sul quale «non mancano le ragioni per ironizzare su una classe dirigente imbarazzante come a Roma dove vanno ad imparare», ha detto De Luca. Dopo di lui sul palco si sono alternati il vice segretario nazionale del partito e Ministro all’Agricoltura, Maurizio Martina che dopo aver dovuto fare i conti con un anziano manifestante con tanto di cartello, ha parlato di lavoro come punto di partenza per la crescita e l’uguaglianza.

Tra gli interventi anche quello del suo omologo alla Giustizia, Orlando per il quale la crescita è possibile solo nel quadro delle politiche europee. A sorpresa, nel mezzo di una delle tavole rotonde l’arrivo dell’ex premier Matteo Renzi, ad oggi segretario nazionale del Pd, che dopo aver dribblato i giornalisti ha preso posto in prima fila, accanto a Rosati, Piero Fassino e Giuliano Poletti: nessuna dichiarazione da parte di Renzi il cui intervento è previsto a chiusura dei lavori, domenica sera. Renzi ha applaudito alla seconda tavola rotonda, sull’economia civile con il Ministro Claudio De Vincenti.

 



Dopo l’affettuoso saluto con uno del probabili candidati del Pd, Paolo Siani, con cui l’ex premier si è appartato per una breve chiacchierata, Renzi si è dedicato ad una passione maturata durante i suoi anni alla guida del paese: i selfie tra la gente, e in qualche caso il segretario ha persino preso in mano i telefonini scattando in prima persona le foto.

A seguire, a partire dalle 20.30, le dieci piazze tematiche sui temi di lavoro, cultura, lotta alle diseguaglianze, sviluppo, pari opportunità, Mezzogiorno, lotta all’illegalità, riforma della politica e Europa e Mediterraneo. Si ricomincia domani, alle 10, con confronti tematici e tavole rotonde, ai quali prenderanno parte esponenti della società civile, del mondo delle professioni e dell’associazionismo. Tra i big previsti il Ministro Marco Minniti, Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio, il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, la Presidente di Legambiente Rossella Muroni. Chiuderà la giornata l’intervento del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
 
 

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