Al rione Sanità raccolta di firme
per la riapertura dell'ospizio

Al rione Sanità raccolta di firme per la riapertura dell'ospizio
di Melina Chiapparino
Domenica 2 Luglio 2017, 21:01 - Ultimo agg. 21:15
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Un tour itinerante con banchetto per raccolta firme e spettacolo di protesta che si svolgerà all'interno del Rione Sanità per restituire al quartiere uno dei suoi palazzi storici. È cominciata così, con un primo appuntamento in via Cristallini il 30 giugno, la mobilitazione organizzata dalla Rete Rione Sanità, che proseguirà nelle prossime settimane. Sono quattordici anni che il quartiere è stato privato di un edificio, mai restituito al territorio. Oggi, dopo vicende ballerine per la sua destinazione d’uso e milioni di euro attinti dai fondi europei e spesi per recuperarne il valore storico e  funzionale, gli abitanti rivendicano la sua paternità.
 


Si tratta dell’ospizio al civico 73 in via Cristallini, 7000 metri quadrati con 50 posti letto, completamente restaurato. Un edificio patrimonio Unesco che chiamano ‘mendicicomio comunale’ perché questo vorrebbero che fosse, i protagonisti del sit-in che ha animato il cuore della Sanità e continuerà ad animarlo con altri sit -in per promuovere la raccolta firme affinchè la struttura sia destinata agli anziani. La protesta, organizzata dalla Rete Rione Sanità, per il momento, non ha visto la partecipazione di istituzioni, né politici.

«Siamo a 332 firme raccolte affinché sia ripristinato il servizio pubblico di casa di riposo per anziani e l’accoglienza diurna e notturna» ha spiegato Francesco Ruotolo, consulente speciale alla Memoria per la municipalità che ha partecipato insieme a Padre Alex Zanotelli e all’artista Bruno Leone impegnato nello spettacolo di burattini per protestare pacificamente contro «la lentezza amministrativa che caratterizza la storia dell’ospizio». La struttura destinata  a «centro di accoglienza per il contrasto della povertà» come espresso dal consiglio comunale nel 2008 è stata al centro di due delibere, nel 2002 e nel 2006 che prevedevano l’uso relativo «a casa di riposo per anziani» ma ad oggi, nessuno è a conoscenza della sua reale destinazione.
 
 

Rassicurazioni arrivano da Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità che in sinergia col Comune di Napoli, rassicura sulla destinazione di una porzione del palazzo agli anziani. «Il palazzo è molto grande ed è stata ribadita in due distinti incontri la volontà dell'amministrazione di destinarne una parte agli anziani - ha chiarito Poggiani - ma c'è spazio anche per altre attività senza dimenticarci il gran numero di minori che necessità di luoghi di accoglienza».

A conti fatti però mancano documenti ufficiali che possano rassicurare gli abitanti sull'uso del palazzo. «Abbiamo scritto una lettera al Sindaco per restituire al territorio il mendicicomio» ha concluso Zanotelli che come il resto del quartiere è in attesa di risposte e tempi certi sulla riapertura della struttura. 
 

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