Morto dopo il crollo in Galleria: «Salvatore era puro, vogliamo giustizia»

Morto dopo il crollo in Galleria: «Salvatore era puro, vogliamo giustizia»
di ​Ferdinando Bocchetti
Martedì 15 Luglio 2014, 08:29 - Ultimo agg. 13:13
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MARANO. È il giorno più lungo, il giorno del dolore per la città e per la famiglia Giordano, ma è anche il giorno in cui papà Umberto e mamma Margherita hanno deciso di parlare a cuore aperto, di esternare emozioni e sentimenti. Hanno voluto mettere nero su bianco poche parole, scritte alla vigilia dei funerali del povero Salvatore, con la sobrietà che li ha sempre contraddistinti in questi terribili dieci giorni.

I toni sono netti.



Le parole sono state pesate e soppesate e condivise con tutti i familiari. «Giustizia per il povero Salvatore» scrivono le famiglie Giordano e Simeoli «chiediamo solo giustizia». È una morte che non merita il silenzio, ma soprattutto il più classico degli scaricabarile. «Non dimenticate Salvatore Giordano, morto a 13 anni per colpa di?», è questa la domanda che ricorre incessantemente nei pensieri dei genitori e degli altri familiari. Un interrogativo che deve scuotere le coscienze di tutti, ma soprattutto di chi sapeva e non è intervenuto. Pensieri che si rincorrono anche nelle menti delle migliaia di persone che oggi parteciperanno al funerale dello sfortunato ragazzo, che avrebbe compiuto 14 anni il prossimo 13 novembre.



Alle esequie, in programma alle 16 (DIRETTA SUL MATTINO.IT) nello stadio comunale di via Falcone, non prenderà parte il sindaco Luigi De Magistris. Una decisione, quella del primo cittadino di Napoli, che ha subito scatenato un coro di proteste. «È una scelta che non condivido» commenta Giuseppe Simeoli, zio di Salvatore. «In tutto questo lasso di tempo il sindaco di Napoli non è mai stato vicino alla nostra famiglia. È venuto in ospedale soltanto una volta, poi di lui si sono perse le tracce. Anche sulle responsabilità del crollo si sta assistendo a uno scaricabarile indegno. Dico a De Magistris che il suo presenziare ai funerali sarebbe stato interpretato come un gesto di solidarietà umana e cristiana verso un bambino, una famiglia che è l'unica parte lesa di questa immane tragedia».



Intanto si moltiplicano le iniziative per non dimenticare Salvatore. La Confcommercio della provincia di Napoli istituirà una borsa di studio intitolata a Salvatore Giordano e rivolta agli alunni della scuola media Massimo D'Azeglio, l'istituto in cui il ragazzo di Marano aveva appena sostenuto l'esame di terza media. «È un evento che ci colpisce tutti da vicino - ha spiegato Pietro Russo, leader dell'associazione - non solo per la giovane età di Salvatore, stroncato nel fiore degli anni, ma anche per l'appartenenza dell'azienda paterna alla famiglia dell'Ascom-Confcommercio».