In una città votata all'iperturismo caotico e mangereccio dei bed and breakfast e dei locali di steet food che invadono ogni angolo del centro storico, la storia e la cultura sono viste come un accessorio di cui si può fare tranquillamente a meno, quando non addirittura come un fastidio. Non c'è altra spiegazione che possa giustificare l'attuale stato della fontana della Scapigliata, a via Egiziaca a Forcella, ridotta ormai da settimane a un ricettacolo di rifiuti di ogni tipo. Dalle bottiglie di birra ai cartoni per pizza, passando per sacchetti che contengono grosse pagnotte e lattine di alluminio. Un patrimonio che ben figurerebbe in una malmessa discarica ma che, invece, adorna un monumento che probabilmente in altre città del mondo riceverebbe ben altra considerazione. Una situazione che ricorda molto da vicino la situazione di altre fontane monumentali, come la fontana di Monteoliveto.
La storia del degrado della fontana voluta dal vicerè Pedro de Toledo e costruita nella prima metà del 1500, viene da lontano. Il monumento, infatti, è già stato al centro di un intervento di restauro a causa dell'acqua che colava copiosamente dai fori presenti nei marmi e causati dall'incuria e dallo scorrere dei secoli. Oggi dell'acqua che dovrebbe sgorgare dalla fontana non c'è ombra. L'unica acqua presente a via Egiziaca a Forcella è quella che cola dai tubi di plastica che scaricano direttamente in strada la condensa dei condizionatori installati negli appartamenti che affacciano sullo slargo.
Lo scorso ottobre una delibera della II Municipalità dava vita a quelli che in molti definiscono - in via ufficiosa - la nuova Monumentando. Per il restauro di diversi monumenti presenti sul territorio della Municipalità guidata dal presidente Francesco Chirico, infatti, è previsto uno stanziamento di complessivi 453.000 euro. Per il lotto 2 - quello che include anche il restauro della Fontana della Scapigliata - lo stanziamento è di poco superiore a 230.000 euro. La ditta affidataria dei restauri è la Uno Outdoor, l'unica partecipante al bando di gara, la stessa ditta che si è occupata del restauro delle Torri Aragonesi.
La fontana costruita su disegni di Giovanni da Nola è inserita in un contesto di avanzato degrado. Non si salvano, infatti, la vicina fontana del Capone e l'edificio dell'ospedale Ascalesi.