Napoli, sfregio a piazza Carolina: acido sull'albero in memoria di Enzo Cannavale

Napoli - Violata la memoria di Enzo Cannavale
Napoli - Violata la memoria di Enzo Cannavale
di Eduardo Improta
Venerdì 1 Marzo 2019, 15:55 - Ultimo agg. 18:03
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Ennesimo inaccettabile insulto alla memoria di un grande artista napoletano. Ancora una volta l’albero di ficus con la targa commemorativa in memoria di Enzo Cannavale viene preso di mira dai teppisti. Nella notte tra il 12 e il 13 settembre del 2015 ad opera di una baby gang fu vandalizzata la targa commemorativa posta alla base dell’albero in piazzetta Carolina, a pochi metri dalla Prefettura. Ora un nuovo un raid contro l’albero che ricorda l’artista. Per la seconda volta è stato gettato dell’acido sull’albero condannandolo a morte sicura.
 
 

«Sono dispiaciuto - commenta Andrea, il figlio di Enzo Cannavale - spero che l’albero possa essere sostituito e che gesti del genere non si ripetano in futuro. Serve buon senso da parte di tutti per salvaguardare la nostra città  sull’azione di alcuni teppisti che hanno gettato per la seconda volta dell’acido sull’albero intitolato alla memoria di mio padre in piazzetta Carolina, a due passi da piazza Plebiscito». «Siamo basiti dopo aver appreso di questo gesto incivile - affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, il consigliere del Sole che Ride alla prima Municipalità Gianni Caselli e la portavoce Benedetta Sciannimanica - un comportamento teppistico assolutamente gratuito, irrispettoso della memoria di un grande artista, che ha portato Napoli nei mondo attraverso film e spettacoli teatrali. Fatti del genere fanno male perché sono immotivati. Al di là dell’affronto alla memoria di Cannavale, resta la stupidità di provocare la morte di un albero senza alcun motivo plausibile».

Il quartiere e piazza Carolina erano particolarmente cari a Cannavale, dove aveva trascorso buona parte della sua vita. «Mi auguro davvero che gli inquirenti - dice un residente, che spesso la mattina si fermava a parlare con l’attore - ci confermino che si è trattato soltanto di un atto di stupidità e ignoranza, perché colpire la memoria di un nostro illustre concittadino».
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