l tempo è scaduto. Stamattina alle 10,30 i rappresentanti di Regione Campania, Comune di Napoli, Città metropolitana, Banco di Napoli, Comune di San Giorgio a Cremano e Pomigliano d’Arco si vedranno per rinnovare il Cda del Teatro Stabile di Napoli, scaduto il 21 dicembre scorso. Ma la partita per il Teatro Stabile è in mano soprattutto ai due soci più importanti, Comune e Regione. I due palazzi del potere sono da tempo protagonisti di un muro contro muro e negli ultimi giorni il braccio di ferro tra Vincenzo De Luca e Luigi de Magistris si è concentrato anche sulla governance del Mercadante-San Ferdinando. In particolare sul nome del presidente: in pole ci sono Filippo Patroni Griffi, presidente aggiunto del Consiglio di Stato ed ex ministro per la Pubblica amministrazione, e Rosita Marchese, già consigliere per la cultura dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ovvero, i due esponenti dei soci “terzi” rispetto ai contendenti: rispettivamente, Fondazione Banco di Napoli e Ministero dei Beni culturali. Sarebbero invece in calo le quotazioni dell’imprenditrice Pina Amarelli Mengano, che fu nominata nel Cda in quota Città metropolitana. Tutto comunque fa pensare che il nome verrà scelto tra quelli che siedono nel Consiglio scaduto. A meno che il Comune non porti in assemblea una proposta di alto profilo, capace di sparigliare. Ma non è da escludere che per superare le controversie si propenda per una soluzione arbitrale. Un presidente di garanzia che eviti l’onta - e soprattutto gli effetti collaterali - del commissariamento. Se nomina-ponte dovesse essere, potrebbe toccare a Giuseppe Signoriello, il presidente del collegio dei revisori dei conti dello Stabile che una settimana fa ha scritto ai soci una lettera dai toni perentori, convocandoli per il 27 febbraio - oggi, appunto - con un caloroso invito a dirimere in fretta la questione per restituire una guida al Teatro.
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Napoli, Mercadante, ultime ore
per evitare il commissario
Lunedì 27 Febbraio 2017, 08:38
- Ultimo agg. 15:37
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