Napoli: 25 aprile, indipendentisti all'assalto della statua di Garibaldi

Napoli: 25 aprile, indipendentisti all'assalto della statua di Garibaldi
di Antonio Folle
Domenica 25 Aprile 2021, 17:23 - Ultimo agg. 26 Aprile, 08:13
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Un 25 aprile di protesta per la galassia indipendentista che continua a crescere di anno in anno anche grazie alla potenza dei social network. Questa mattina il gruppo Nazione Napolitana Indipendente, che più volte negli ultimi mesi ha fatto parlare di se per le sue iniziative anti-unitarie, ha manifestato a piazza Garibaldi, proprio sotto la statua dell'Eroe dei due Mondi. L'enorme statua di Garibaldi è stata addobbata con striscioni e con bandiere del Regno delle Due Sicilie da parte di alcuni gruppi di manifestanti che, dopo il raid, si sono uniti alla manifestazione dei sindaci meridionali a piazza Plebiscito.

 

«Siamo qui oggi - ha spiegato Ciro Borrelli di Nazione Napolitana Indipendente - per dire basta ai falsi miti del Risorgimento che, in realtà, non è mai esistito.

Non ci potrà mai essere liberazione se non si comincerà a fare i conti sul serio con la storia e quindi anche questo 25 aprile è una festa retorica e inutile. Garibaldi è il primo responsabile dell'impoverimento del sud, grazie al suo appoggio dato alla camorra, senza la quale non sarebbe mai entrato a Napoli e senza la quale non avremmo mai avuto la farsa del plebiscito. Oggi - continua Borrelli - vogliamo lanciare un segnale a tutti. Non siamo più disposti ad essere additati come la zavorra d'Italia e pretendiamo di veder riconosciuti i diritti che ci sono stati portati via con l'aggressione al Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia. Quella di oggi è solo una prima manifestazione, ce ne saranno altre nelle prossime settimane».

La manifestazione degli indipendentisti, partita decisamente in sordina, ha poi raccolto un numero via via crescente di cittadini che, alla spicciolata, si sono uniti ai manifestanti che facevano sentire a gran voce le loro ragioni. Negli scorsi mesi proprio Nazione Napolitana Indipendente si è resa protagonista di un flash mob di protesta all'esterno dell'ex stazione Bayard dove, per dire basta alla damnatio memoriae a cui è stata condannata la prima stazione ferroviaria d'Italia, è stato allestito un altarino del ricordo. 

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I tanti movimenti meridionalisti - alcuni con fortissime spinte separatiste - cominciano a far sentire con sempre maggior veemenza la loro voce. Oggi tanti gruppi, di solito frammentati in correnti più o meno in accordo tra loro, hanno trovato una loro unità per chiedere al Governo maggiore attenzione - in vista della pioggia di fondi che dovrebbero arrivare anche al sud - per gli atavici problemi che il meridione si porta sulle spalle fin dal 1860. La ritrovata unità dei gruppi meridionalisti potrebbe rappresentare, in vista delle prossime elezioni comunali, un serio argomento da affrontare per i candidati a sindaco che si contenderanno la poltrona di palazzo San Giacomo e che dovranno mettere seriamente mano alla ricostruzione urbana e sociale post-era de Magistris.

La forza - anche numerica - dei neo-meridionalisti potrebbe far sentire il suo peso in una campagna elettorale che si preannuncia senza esclusione di colpi e che non potrà prescindere dai grandi temi del meridionalismo che oggi sono stati ribaditi con forza da decine di cittadini che hanno voluto lanciare il loro segnale verso un simbolo - la statua di Garibaldi - vista in città con insofferenza sempre crescente. 

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