Aveta: «Impresentabili? De Luca non parlava di me»

Carlo Aveta
Carlo Aveta
Lunedì 11 Maggio 2015, 14:20
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«Vincenzo De Luca parlava di chi ha procedimenti penali in corso, io sono incensurato e per dimostrare che si può fare politica in modo diverso ho avuto il coraggio di rinunciare al più grande dei privilegi della 'casta': il vitalizio». È quanto dice Carlo Aveta, ex capogruppo della Destra nel Consiglio regionale campano (poi espulso dal partito di Storace), candidato oggi nelle liste che appoggiano l'ex sindaco di Salerno alle elezioni regionali in Campania e diventato bersaglio negli ultimi giorni di aspre critiche da diversi esponenti del Partito Democratico (anche per le sue visite alla tomba del Duce a Predappio).



«De Luca - aggiunge Aveta - ha più volte ribadito, citando proprio il mio nome tra le persone che lui considera per bene, che l'allargamento alla coalizione è una scelta dettata dall'opportunità di ampliare gli orizzonti della coalizione a tutti gli uomini di buona volontà che hanno a cuore le sorti di questa regione».



L'ex consigliere della Destra respinge anche le critiche che arrivano dal Centrodestra e che lo accusano di trasformismo. «Sono stato all'opposizione di Caldoro negli ultimi 3 anni, in aula, sulle tv e sui giornali.
La Campania - sottolinea Aveta - è ultima per la qualità dei servizi sanitari erogati e per i trasporti, i fondi europei tornano a Bruxelles e servizi pubblici vengono attivati a società che hanno l'interdittiva antimafia. Io sono una persona per bene non potevo continuare a essere complice di questo scempio. Non esiste più destra e sinistra - conclude Aveta - esistono uomini del fare con le mani pulite e io ritengo di appartenere a questa categoria».
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