Un appello alla responsabilità a tutto il consiglio comunale. È quello che arriva dai tre principali capigruppo dell'assise cittadina: Pd, Manfredi sindaco e Movimento 5 Stelle. Il flop di giovedì mattina, quando l'assemblea non si è aperta per mancanza del numero legale per la seconda volta su sette convocazioni nel 2024, deve rappresentare una sveglia per la maggioranza. «Non ci sono problemi politici», ribadiscono i capigruppo. Ed in effetti è così: la maggioranza di Gaetano Manfredi, ben ventinove consiglieri su quaranta, non vive particolari fibrillazioni politiche. Ciò nonostante troppo spesso non riesce a tenere i numeri in aula. Nel 2024, su sette sedute, solo due si sono chiuse regolarmente: 2 non sono state aperte e tre sono finite prima perchè i numeri non c'erano.
Il richiamo
«Serve maggiore attenzione. Se c'è un orario di convocazione, bisogna arrivare un minuto prima e non un minuto dopo», dice il capogruppo del Pd Gennaro Acampora. L'esponente Dem, però, tiene a ribadire che «non ci sono tensioni in maggioranza. Sono sicuro che arriveremo, la prossima settimana, al consiglio sul bilancio riconfermando la compattezza della maggioranza». Già perchè per il 9 aprile è convocata la nuova riunione dell'assise. D'altronde entro il 10 aprile bisogna approvare il bilancio. E nella stessa data, visto il flop di giovedì, anche la nota di aggiornamento al Dup (documento unico di programmazione) e la delibera sui servizi a domanda individuale. Insomma, una seduta fiume. La conferenza dei capigruppo ha già convocato l'assise in prima e seconda convocazione, quando basterebbero solo 14 consiglieri per aprire il Consiglio. Per Acampora, comunque, è necessario «un maggior coinvolgimento nel lavoro lavoro tra giunta e consiglio. Ce ne è già tanto, ma si può sempre migliorare. E poi, da parte dei consiglieri, serve maggiore disciplina». Anche per Fulvio Fucito, capogruppo di Manfredi sindaco, serve «maggiore attenzione. Non c'è - spiega - un problema politico all'interno della maggioranza. Bisogna essere più attenti ad evitare ritardi e a tenere i numeri in aula». Per Ciro Borriello, capogruppo del Movimento 5 Stelle, definisce le assenze e i ritardi come «leggerezze».