Elezioni amministrative, Di Maio e De Luca a colloquio: sì al patto Pd-M5S nei Comuni al voto

Elezioni amministrative, Di Maio e De Luca a colloquio: sì al patto Pd-M5S nei Comuni al voto
di Luigi Roano
Martedì 26 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 15:35
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Un quarto d’ora di faccia a faccia consumatosi a quattro passi dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ieri ad Acerra per le celebrazione del 25 aprile. A parlarsi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Quindici minuti densi dove sono stati trattati vari punti tra questi due in particolare e politicamente strategici. Di Maio ha ribadito il no all’ingresso del M5S nell’esecutivo dell’ente di Santa Lucia. Ma vuole fortemente l’alleanza con i democratici: «In Campania bisogna rafforzare l’alleanza con il Pd in vista delle elezioni comunali» del 12 giugno. Queste le parole del ministro - riferiscono dal quartier generale del M5S - al presidente della giunta regionale. Vengono pronunciate ad Acerra Comune simbolo della “Terra dei Fuochi” dove il 12 giugno si apriranno le urne. Nelle ultime settimane a livello nazionale l’appello a puntare sul campo largo che ha portato la vittoria di Gaetano Manfredi a Napoli, è partito da Francesco Boccia - responsabile dem per gli enti locali - e dal vicesegretario nazionale del Pd Peppe Provenzano. E la prima risposta da un big del M5S è quella di Di Maio che apre al modello Napoli. Vero è che sul territorio - a rivolgersi al M5S - è stato anche il gruppo consiliare a Napoli e la stessa segreteria retta da Marco Sarracino che sei mesi fa spinse molto il piede sull’acceleratore per avere il campo largo ad appoggiare Manfredi. Ieri Di Maio ha rotto il ghiaccio, il ministro vuole «un lavoro sinergico e strutturale con gli alleati dem». A ottobre l’alleanza funzionò non solo al Comune di Napoli ma anche in importanti realtà dell’area metropolitana come Giugliano, Pomigliano, Volla, Arzano e Caivano. Il patto con i pentastellati per «respingere le destre» funzionò. Tra poco più di 50 giorni si aprono le urne ad Acerra, Sant’Antimo, Somma Vesuviana e Nola, dove ci sarebbe per i dem e per Di Maio la grande opportunità di continuare un percorso unitario» fanno sapere dal Pd. 

L’alleanza per le politiche dunque si può fare, non ci sono passi indietro o ingolosimenti invece sull’ingresso in giunta regionale del M5S. Va bene l’alleanza politica con il Pd ma evidentemente l’abbraccio con il governatore è a un punto morto. Ed è destinato a rimanere tale ancora per molto tempo. Da un lato nel M5S temono che lo zoccolo duro di elettori rimasto a Napoli e nell’area metropolitana potrebbe non essere contento di entrare organicamente nell’apparato deluchiano. Dall’altro il Movimento vuole tenersi le mani libere perché probabilmente non c’è tutta questa empatia con De Luca. Lo stesso governatore - del resto - con il suo partito non è che sia messo benissimo, basta pensare alla vicenda della segreteria regionale che è ancora vacante e non si trova l’accordo per il successore di Leo Annunziata, fedelissimo di De Luca e ormai ex segretario perché si è dimesso dall’incarico. Riposizionamenti in vista delle tante tornate elettorali che ci saranno da qui a un anno quando sono in programma le elezioni politiche. In questa chiave le amministrative sono il terreno per testare la tenuta del M5S e del campo largo in proiezione 2023 e questo Di Maio lo sa benissimo. Ecco perché apre all’alleanza con il Pd. Di Maio nella chiacchierata con De Luca ha toccato anche altri due punti. Come quello che riguarda «l’importanza di collaborare con il Governo centrale per realizzazione dei progetti del Pnrr». Sono abbastanza frequenti - se non quotidiane - le distonie tra Regione e Palazzo Chigi sul Piano di ripresa e resilienza. E da membro del Governo presieduto da Mario Draghi il ministro degli Esteri è molto sensibile all’argomento.

Per la Campania, per Napoli e la sua area metropolitana è fondamentale lavorare in sinergia per valorizzare le risorse del Pnrr e a oggi non sempre le cose sono andate in questa direzione. Viceversa Di Maio si è felicitato molto con il governatore per la «grande solidarietà che la Campania ha mostrato verso l’Ucraina». Insomma, l’occasione per parlare con De Luca è stata soprattutto - per Di Maio - quella di lanciare segnali al Pd.  

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