Il Canto delle Sirene, nel festival un concerto nella grotta Azzurra a Capri

Il Canto delle Sirene, nel festival un concerto nella grotta Azzurra a Capri
di Mariano Della Corte
Mercoledì 4 Agosto 2021, 08:58 - Ultimo agg. 09:51
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É stato presentato ieri mattina presso la sede della Regione Campania alla presenza del governatore della Regione Vincenzo De Luca e del direttore artistico Geppy Gleijeses, il programma della rassegna “Il Canto Delle Sirene - Festival Internazionale di Capri”. La kermesse di teatro, musica e arti visive che si terrà dal 10 al 20 settembre nelle location più suggestive dell’isola di Capri con una tappa finale nell’isola di Procida si propone di divenire uno degli appuntamenti più prestigiosi del panorama culturale italiano. 

Grandi talenti dello spettacolo italiano impreziosiranno gli scenari storico-naturalistici dell’isola azzurra: il Chiostro Grande della Certosa di San Giacomo, la Terrazza Caesar Augustus, il Centro Caprese Ignazio Cerio e per la prima volta nella sua storia, La Grotta Azzurra ospiterà un evento unico nel suo genere, un concerto acustico che avrà come unica amplificazione le pareti della grotta.

A chiudere la rassegna, una data speciale a Procida in Piazza Marina Grande, preludio alle manifestazioni per “Procida capitale della Cultura italiana 2022”. 

Nel magico scenario delle due isole del Golfo di Napoli si alterneranno quindi alcuni tra i più  prestigiosi nomi del panorama artistico italiano, tra cui: Stefania Sandrelli, Marisa Laurito, Sandro Di Palma, La Nuova Compagnia di Canto Popolare, Eugenio Bennato, Geppy Gleijeses, Mario Maglione, Fiorenza Calogero, Emilio Solfrizzi e tanti altri.

 

Ieri mattina, nel corso della conferenza stampa di apertura, alla presenza  del sindaco di Capri Marino Lembo, del sindaco di Procida Dino Ambrosino, dell’assessore alla Cultura e Turismo di Anacapri Manuela Schiano, ha dichiarato Geppy Gleijeses:«“Mi sono sempre chiesto: perché l’isola più bella del mondo, il magico atollo che ha stregato Cesare Augusto, Tiberio, Gorkij, Lenin, Wilde, Neruda, Norman Douglas, Ibsen, Malaparte (e potrei continuare all’infinito) non ha mai ospitato nella sua storia una manifestazione culturale “organica”, che, senza sperare di scalare le vette inarrivabili della sua conturbante venustà, le rendesse giustizia e la eleggesse a meta di un grande turismo culturale, l’Olimpo del Grand Tour sette/ottocentesco, ora nel XXI secolo? Abbiamo la “location” più bella del mondo, così discettavamo con Annamaria Boniello e Maria D’Elia, creiamo un Festival sofisticato e popolare che rapidamente diventi interlocutore e sfidante dei Festival di Avignone ed Edimburgo. Questa è la nostra meta; abbiamo decine di luoghi naturali ineguagliabili, partiamo quindi con grande vantaggio, anche se in ritardo di almeno 50 anni!». 

«L’idea di organizzare tale kermesse - ha proseguito l’anfitrione delle arti Gleijeses - è stata colta magistralmente dal Presidente Vincenzo De Luca, il quale ha condiviso con entusiasmo il progetto di realizzare un grande festival delle arti a Capri, consigliandomi di pensare a un prologo degno dell’ambizione per quest’anno difficile (con un’attenzione nei confronti dell’isola di Arturo, Procida, che sarà capitale della cultura italiana nel 2022) e progettare il festival nella sua interezza e complessità per il 2022. Il Sindaco di Capri Marino Lembo, il Sindaco di Anacapri Alessandro Scoppa e il Sindaco di Procida Dino Ambrosino hanno subito sposato e sostenuto l’idea, il Polo Museale Regionale della Campania diretto dalla Dottoressa Marta Ragozzino ci ha concesso i meravigliosi spazi della Certosa e la Grotta Azzurra». 

Ha concluso Gleijeses, prima di presentare il video di introduzione della rassegna, girato tra Capri e Procida: «La Campania nel 2019, secondo il rapporto di Federculture, è stata la regione che ha investito di più in cultura: dalle piccole compagnie teatrali, ai grandi teatri stabili, ai teatri lirici, alle mostre ai musei tutto si deve alla vicinanza forte e continua della Regione.

In tal senso, stiamo già lavorando per il 2022, programmando circa un centinaio di eventi che si svilupperanno in tutto il mese di settembre anche in luoghi che quest’anno non toccheremo. L’idea di un Festival Internazionale a Capri può sembrare un’utopia, ma le utopie restano tali finché uno o più folli le realizzano. E la nostra ambizione è quella di far diventare questo sogno realtà. E ci riusciremo!»

Il Festival prende il via il 10 settembre con una mostra fotografica al Centro Caprese Ignazio Cerio. Gabriele Giugni, fotografo di fama internazionale, ha ripercorso a bordo di una barca a vela il viaggio di Ulisse e si è immerso nel mito per farcelo rivivere. Le sue straordinarie fotografie subacquee, scattate in tanti mari del Mediterraneo, trasfigurano e confondono le figure mitiche con donne reali, trasmettendoci quell’emozione che solo la fantasia può regalarci quando entra a contatto con la sfera del sovrannaturale. 

Nella serata successiva, l’11 settembre, il festival entra nel vivo con Il resto di niente al Chiostro Grande Certosa di San Giacomo; dallo straordinario romanzo di Enzo Striano, un reading di 90 minuti con Stefania Sandrelli e Marisa Laurito. L’accompagnamento al piano è del Maestro Sandro Di Palma che eseguirà sonate di Cimarosa, Scarlatti, Debussy, Massenet, Satie, Mozart, Beethoven. Il romanzo tratta della rivoluzione partenopea del 1799 e della sua principale eroina: Eleonora Pimentel de Fonseca. Una storia di emancipazione femminile e di sopraffazione maschile, di amore, passione, fede e catarsi. 

Si prosegue il  14 settembre con la grande musica, Reunion al Chiostro Grande Certosa di San Giacomo, il Concerto della Nuova Compagnia di Canto Popolare e di Eugenio Bennato. Con la partecipazione di Patrizio Trampetti, Giovanni Mauriello. A circa 40 anni dalla loro separazione, in omaggio a Corrado Sfogli e Carlo d’Angiò, torna a ricomporsi, per un unico concerto, la Nccp

Il 17 settembre sarà la volta di Aneme pezzentelle blues presso la Terrazza Caesar Augustus; le Aneme pezzentelle sono le anime del Purgatorio, quelle che ancora, attraverso le invocazioni dei viventi, sperano di essere “arrefrescate”. Sarà Geppy Gleijeses a evocarle, accompagnato da un trio composto da tromba, batteria e pianoforte. Una cavalcata lunga più di un secolo tra le anime purganti più inquiete di Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo, Annibale Ruccello, Enzo Moscato, Alfredo Guarino. 

Il 18 settembre si potrà assistere ad un evento unico nel suo genere: il concerto nella grotta azzurra. Per la prima volta nella storia risuoneranno le meravigliose melodie della tradizione canora ottocentesca napoletana nella grotta azzurra, con le voci di Mario Maglione e Fiorenza Calogero e l’accompagnamento di due chitarre di cui una solista. Tutto assolutamente acustico e nel rispetto degli equilibri ambientali: gli spettatori entreranno in grotta a gruppi di due o quattro, a secondo delle regole dettate dall’emergenza sanitaria, sulle barchette dei battellieri dell’isola. 

Nella serata conclusiva del 19 settembre andrà in scena nella Piazza Marina Grande di Procida Il malato immaginario, preludio alle manifestazioni per Procida capitale della Cuultura italiana 2022”, n’anteprima nazionale di altissimo livello con una compagnia di undici attori. Un evento festoso e bene augurante.

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