Coscioni sospeso dall’Agenas, De Luca: «Un atto grave»

La decisione del presidente del Consiglio ratificata dalla Conferenza delle Regioni

De Luca e Coscioni
De Luca e Coscioni
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 29 Aprile 2024, 23:30 - Ultimo agg. 1 Maggio, 08:59
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«Il presidente del Consiglio non ha ancora sospeso nessuno, non accelerate i tempi», avverte il governatore De Luca riferendosi al decreto di sospensione per Enrico Coscioni dalla presidenza dell’Agenas. Poi, sempre ieri a Salerno a margine di una manifestazione, arriva la difesa per il cardiochirurgo: «La considero un’ennesima, quando dovesse concretizzarsi, prova di arroganza del potere e di violazione delle regole elementari della civiltà democratica». De Luca si riferisce allo stop firmato dal presidente del Consiglio dei ministri (su proposta del ministro della Salute Schillaci) da protocollare, dopodomani, in Conferenza delle regioni dove non si potrà fare altro che prenderne atto. Vicenda su cui si consuma da febbraio uno scontro politico durissimo ingaggiato dal centrodestra contro il fedelissimo del governatore (suo ex consigliere alla sanità ed ex consigliere regionale con una civica deluchiana) per una presunta vicenda di malasanità su cui il percorso giudiziario è ancora agli inizi della sua fase processuale.

La vicenda

Il caso ruota attorno alla morte di un 62enne operato al Ruggi D’Aragona di Salerno da un’equipe guidata proprio da Coscioni.

Da qui la denuncia dei familiari che ha portato, nel corso delle indagini, alla riesumazione del cadavere, nel corso della quale è stata rinvenuta una garza di 15 cm, subito sequestrata dai carabinieri insieme alle cartelle cliniche. Poi a febbraio l’avviso di garanzia e la sospensione dell’attività per il medico salernitano, in cui la procura chiede anche lo stop alla presidenza dell’Agenas. Misura quest’ultima non accolta e su cui il gip doveva decidere a giorni. Prima però arriva il governo sulla spinta di un parere dell’Avvocatura dello Stato del 12 aprile scorso. Uno stop motivato poiché «le imputazioni seppure ancora sotto il vaglio del magistrato, appaiono - è scritto nel decreto - di tale gravità da ledere l’immagine non solo dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari di cui è presidente ma, in relazione alle molteplici, importanti competenze che detta agenzia esercita, dell’intero settore della sanità pubblica» e poiché Coscioni «è indiziato non solo per gravi errori nell’esercizio della professionale medica, che hanno portato al decesso di un paziente, ma anche del delitto di falso ideologico aggravato». Da qui la stop «sino alla data di definizione del processo penale e, comunque, sino al 28 ottobre 2024». 

Lo scontro

Ma De Luca ne approfitta ieri per ingaggiare un nuovo scontro contro il governo. «Mi pare un po’ curioso il fatto che abbiamo un ministro che da un anno e mezzo è al centro di una vicenda giudiziaria e si immagina, non è ancora attuata la decisione, una sospensione su una materia su cui non c’entra assolutamente niente la vicenda del dottor Coscioni. Aspettiamo, per lo meno, che - aggiunge - si pronunci qualche livello della magistratura e cerchiamo di fare le persone civili. Ma, mi rendo conto che è un appello destinato a cadere nel vuoto». È l’unica difesa che arriva nei confronti del cardiochirurgo se si esclude quella del collega Mario Polichetti, sindacalista della Uil e primario del nosocomio di Salerno: «Profondamente colpito dalla sospensione. Coscioni ha dimostrato un impegno costante e una competenza indiscutibile nel campo dei servizi sanitari regionali e la sua leadership ha contribuito in modo significativo al miglioramento del sistema sanitario nazionale e regionale».

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Esulta invece il centrodestra con i parlamentari di Fdi, Antonio Iannone e Imma Vietri, che, nelle scorse settimane, avevano presentato un’interrogazione al ministro della Salute, per chiedere «se vi fossero i presupposti per sospendere/rimuovere Coscioni dal vertice dell’Agenas». «La sospensione è un atto dovuto in quanto - spiegano ieri Iannone e Vietri - non possono esserci ombre o sospetti su chi ricopre un incarico prestigioso al vertice di un ente pubblico di rilievo che è anche organo scientifico del Servizio Sanitario nazionale». «Lo stop è una scelta di buon senso nei confronti dei nostri cittadini a cui abbiamo il dovere di garantire prestazioni adeguate e un servizio sanitario all’altezza», spiega il deputato della Lega Giampiero Zinzi mentre Aurelio Tommasetti, consigliere regionale dello stesso partito aggiunge: «Sospensione sacrosanta». Infine Pino Bicchielli, deputato di Noi Moderati aggiunge: «Accuse troppo gravi per permettere al fedelissimo di De Luca di restare a capo di un ente così importante».

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