Napoli, è tempo di esibizioni per il Classico Contemporaneo: al Teatro Area Nord si parte con Fanali e Di Bella

Si parte domani 23 Novembre con Fanali e Di Bella, si prosegue il 1° dicembrecon Luk, Altea e Dario Sansone. L'8 dicembre in Auditorium Novecento ci sarà Il tesoro di San Gennaro Extended.

La rassegna «Napoli città della musica» organizzata da Acta
La rassegna «Napoli città della musica» organizzata da Acta
Mercoledì 22 Novembre 2023, 18:21
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Dopo aver raccontato la musica ora è tempo di ascoltarla. È arrivato il momento delle performance live per «Classico Contemporaneo» la rassegna  promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell'ambito del progetto «Napoli città della musica» ed organizzata da Acta Progettazioni Aps che racconta e rielabora in chiave contemporanea tre grandi icone della musica napoletana: Bruni, Murolo e Caruso.

Si parte con gli eventi musicali dal Tan - Teatro Area Nord: domani 23 Novembre si esibiranno Fanali e Francesco Di Bella, un'accoppiata inedita in un contesto che ha fatto del patrimonio culturale nutrimento per il territorio. Si prosegue il 1° dicembre a piazza Fuga con Luk, Altea e Dario Sansone e l'8 dicembre in Auditorium Novecento con Il tesoro di San Gennaro Extended. 

«Le tre date sono state scelte per rappresentare il tema della rassegna : la stretta  interconnessione tra il classico e la modernità - dichiara Michele De Finis, direttore artistico di Classico Contemporaneo.

Il Tan è un luogo legato a Bruni e lì sarà di scena un omaggio alle canzoni che legano Bruni a Murolo.

Fanali con il suo linguaggio che mescola post rock con l'elettronica suonata reinterpreterà i classici, Francesco Di Bella rappresenta l'evoluzione moderna della canzone napoletana. Sulle scale di Piazzetta Fuga - dove  Murolo è nato - abbiamo invece scelto una dimensione più intima, i live saranno voce e chitarra o voce e piano. Chiudiamo con l'8 Dicembre nella culla della canzone napoletana, all'Auditorium Novecento con il tesoro di San Gennaro che nasce proprio con l'idea di vestire i grandi classici di un suono contemporaneo.  Insomma - conclude De Finis, tutte rappresentazioni in una chiave desueta, ma contrassegnate dalla profonda passione verso le nostre radici.»

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