Fiorentina-Napoli 2-2, un pari inutile per Calzona e Kvaratskhelia: Conference League appesa a un filo

Il georgiano evita la sconfitta, ma ora l'Europa sembra un miraggio

Fiorentina-Napoli 2-2, un pari inutile per Calzona e Kvaratskhelia
Fiorentina-Napoli 2-2, un pari inutile per Calzona e Kvaratskhelia
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Venerdì 17 Maggio 2024, 23:11 - Ultimo agg. 18 Maggio, 09:15
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Era una notte magica, quella di trentacinque anni fa, quando il Napoli festeggiava a Stoccarda la conquista della storica Coppa Uefa. E il destino fa scherzi così. Un altro 17 maggio, consegna il Napoli al punto più basso della sua storia recente: perché il 2-2 con la Fiorentina pieno di errori e prodezze, condanna gli azzurri praticamente all’esclusione dall’Europa. Dopo 14 anni consecutivi pure la qualificazione alla Conference è appesa un filo sottilissimo. Anche se ormai appare tutto scritto. La logica conseguenza di un anno sciagurato. Solo la stella cometa del gol di Kvara su punizione regala una mezza gioia. Ma è poca roba. Volendo, c’è pure un’altra scena madre di questa stagione da incubo.

Eccola. Minuto 42 del primo tempo: Meret tocca per Rrhamani che serve Politano che a sua volta passa a Nzola che fa due passi e segna il gol del sorpasso (2-1). L’immagine simbolo di una squadra malferma sulle gambe, che ha perso tutte le sue certezze dopo una stagione sciagurata ed è caduta a terra, così in basso che nessuno ricordava. C’era una volta lo scudetto. La Fiorentina ha fatto semplicemente leva sulle disgrazie degli azzurri, per controllare il match e piegarlo con freddezza nei momenti giusti. Eppure, era partito benino il Napoli, col gol di Rrhamani dopo 7’ con un colpo di testa. Ma c’è poco da fare: per togliere dalle ossa della squadra la depressione di una stagione da incubo e la malsana assuefazione a perdere, serve azzerare tutto e affidare la ripartenza a un manico più esperto.

 

Vero, non ci sono Osimhen e Di Lorenzo, ma fa pur sempre impressione vedere che la somma di tanti singoli di qualità produca un gioco di così bassa qualità. Un mistero matematico, quasi. Impressionante che una squadra che può permettersi Lobotka, Anguissa, Kvara riesca a giocare così.

Non basta disegnare il 4-3-3 di Spalletti e Sarri per evocarne la magia. Eppure, dopo appena sette minuti il Napoli va avanti, con un gol di testa di Rrhamani. Poi, all’11’ Cajuste sbaglia un gol piuttosto semplice, con il pallone che gli rimbalza male e lui calcia persino peggio. I gol dei viola arrivano al 40’ (ma è viziato da un errore arbitrale perché Dodo commette fallo su Kvara) e al 42’ e sono due fesserie: in una (fallo di mano di Lobotka), Biraghi trasforma con un calcio di punizione alla Pirlo.

E poco dopo, l’allegra banda di svampiti, si prende pure il lusso della solita partenza dal basso, con Politano che viene messo a disagio, sbaglia e Nzola realizza per il sorpasso. Simeone è preferito, cioè un centravanti più portato ad aggredire gli spazi ma questo non fa che esasperare le differenze tattiche: Italiano che cerca il possesso con la sua mediana densa (4-2-3-1), Calzona che tende a raccogliersi per poi srotolarsi di corsa. Il Napoli non riesce a fatica a neutralizzare i rischi rappresentati dai vari Nico Gonzalez, Beltran e Kouamé, il Cholito che si abbassa per raccogliere la palla è la prova della sofferenza azzurra.

Un gol stellare, quello del 2-2 di Kvaratskhelia nella ripresa, la pietra di classe su cui costruire una nuova stagione: una punizione da quasi 30 metri, un bolide, sotto la traversa. Imprendibile. Il colpo di magia che serviva. La reazione c’è, meno male: il minino sindacale. Prima ancora era stato sempre il georgiano e poi anche Cajuste ad avvicinarsi al pari. I mezzi pericoli che crea il Napoli sono casuali, ma la rete del pareggio è una meraviglia: ed arriva nel momento in cui, quasi all’improvviso, la squadra si è mostrata viva e combattiva più di altre volte. Ecco, per un po’ il Napoli gioca con dignitosa autorità, senza soffrire l’apparente maggiore freschezza dei padroni di casa e va vicino al sorpasso con il palo centrato da Politano (63’).

In realtà, c’è solo il Napoli che ha le occasioni per segnare (Rrhamani al 77’ sfiora la doppietta ancora di testa). L’arbitro all’80’, prima dà il rigore alla Fiorentina per un fallo (che non c’è) di Lobotka su Belotti e poi lo annulla andando al Var. Lo spareggio per la Conference finisce così senza alcun ponte di speranza per il Napoli che verrà.

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