Fukushima, recordman del bisturi sotto inchiesta per un giro di mazzette

Fukushima, recordman del bisturi sotto inchiesta per un giro di mazzette
Giovedì 22 Ottobre 2015, 01:56
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Petronilla Carillo
Salerno. Ha eseguito 24.000 interventi in 35 anni, molti dietro pagamento di un cachet da decine di migliaia di euro, e solo per «regalare» una speranza di vita ai suoi pazienti. Takanori Fukushima è il luminare della Neurochirurgia, a livello mondiale. Ma come tutti i «grandi» ha anche lui il suo neo: un'inchiesta che lo vede coinvolto in un presunto giro di mazzette e di liste d'attesa modificate. A indagare su di lui è la Procura di Salerno che sta facendo luce su presunti interventi che Fukushima, per il tramite della Fondazione Fukushima Brain Institute di Pisa, avrebbe svolto all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona. Quattro, per l'esattezza, quelli finiti nel mirino dei magistrati inquirenti, per i quali la sua Fondazione avrebbe pagato venticinquemila euro per il solo fitto della camera operatoria. E qui sarebbero venuti pazienti da tutta Italia, preferendo Salerno anziché la clinica di Pisa, per «risparmiare» qualche migliaia di euro anche se questo significava passare per le mani del suo pupillo. Ad organizzare il tutto, secondo la Procura salernitana, sarebbe stato il suo braccio destro Gaetano Liberti, che avrebbe dirottato i pazienti non troppo danarosi sull'ospedale campano, con il supporto di altri due medici salernitani. Tra questi il suo «pupillo», appunto, Luciano Brigante che con lui aveva lavorato negli Stati Uniti, presso la Duke University a Raleigh, nella Carolina del Nord. E proprio qui, oltre Oceano, gli investigatori salernitani starebbero cercando anche i suoi conti correnti per verificare se ci sia traccia dei soldi percepiti per le operazioni. Ma l'indagine, al momento, è tutt'altro che conclusa. A farla partire la denuncia di una madre che aveva perso il proprio figlio, nonostante avesse pagato la «mazzetta» al medico per aver e l'intervento in tempi rapidi. Da quell'operazione al «giro d'affari» legato alla Neurochiruriga e ai rapporti tra Salerno e la clinica toscana, il passo è stato breve.
Settantatrè anni, figlio del sommo sacerdote del santuario di Miji di Tokyo, dedicato all'imperatore Mutsuhito, il modernizzatore del Giappone, a Fukushima si deve la «keyhole» la tecnica mini-invasiva nella craniotomia. Sul suo sito personale si presenta scrivendo di sè: «Ho dedicato me stesso a fare il massimo per assicurarmi di poter salvare il maggior numero di pazienti». E poi elenca i casi delicati, di operazioni alla base cranica: sedicimila, «un record mondiale». Abile a «vendere» la propria immagine, Fukushima è anche il protagonista di un «manga», un fumetto giapponese pubblicato da Kadokawa Comics uno dei volumi ha il titolo: «Dr.Fukushima, l'uomo della mano di Dio. Come non morire per un aneurisma cerebrale».
Sciatore provetto, appassionato di auto vintage Usa, senza disdegnare le sportivissime Ferrari (ha provato una California e una F458 Speciale come riferito nel suo blog a ottobre 2014) e Lamborghini (ne ha dato conto a giugno 2014, in una visita fatta con «l'amico e collega» Gaetano Liberti), nonché batterista, grazie alla passione coltivata già nella band di neurochirurghi ai tempi del soggiorno a Pittsburgh. E affatto abbandonata: è di aprile 2014 l'esibizione al ristorante Kokeshiya di Tokyo, a Nishi-Ogikubo, nella «Tokyo Old Boys Waseda University New Orleans Jazz Club»: prezzo di ingresso 1.500 yen (circa 11 euro).
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