«Non hanno ucciso Meredith» Amanda e Raffaele: assoluzione

«Non hanno ucciso Meredith» Amanda e Raffaele: assoluzione
Sabato 28 Marzo 2015, 03:33
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Valentina Errante
Roma. Assolti per non aver commesso il fatto. Non ci sarà un altro processo per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, condannati dalla corte d'appello di Firenze a 28 anni e sei mesi e 25 anni per l'omicidio di Meredith Kercher: sono innocenti.
Ad avere ucciso Mez è stato Rudy Guede, condannato a sedici anni di carcere. La Corte di Cassazione, con una sentenza che davvero è una di quelle senza precedenti, ha scritto la parola fine a un'inchiesta cominciata sette anni e mezzo fa. Una sola condanna per Amanda: tre anni per calunnia, già scontati, per aver ingiustamente accusato Patrick Lumumba. Sul resto un clamoroso colpo di spugna. Uno di quelli che davvero nessuno avrebbe mai immaginato.
La sentenza. Era il verdetto meno atteso: annullamento senza rinvio. La decisione della quinta sezione penale della Cassazione, presieduta da Gennaro Marasca, disconosce, di fatto, un precedente pronunciamento della stessa Suprema Corte che a marzo 2013 aveva annullato la sentenza di assoluzione, definita dal procuratore generale «raro concentrato di violazioni di legge e di illogicità». Il riferimento era al verdetto del dicembre 2011 che aveva assolto Amanda e Raffaele «per non avere commesso il fatto», disponendone la scarcerazione.
Per i primi giudici di appello i «mattoni» su cui si era basata la precedente condanna erano «venuti meno», con una «insussistenza materiale» degli indizi, dalle tracce di Dna all'arma del delitto. Adesso bisognerà attendere le motivazioni di questa decisione che ha richiesto ai giudici più di dieci ore di camera di consiglio. Gli ermellini, alla fine, hanno deciso di bocciare le conclusioni di quel processo che loro stessi avevano richiesto.
La vicenda. Sono trascorsi sette anni e mezzo da quel giorno di novembre in cui Meredith venne trovata priva di vita, la gola tagliata nell'appartamento di via della Pergola a Perugia. Era in Italia per l'Erasmus. Un'inchiesta controversa e difficile che ha visto il pg dela Cassazione, mentre chiedeva la conferma delle pesanti condanne per Amanda e Raffaele, citare addirittura il caso del bandito Salvatore Giuliano e rifarsi alle parole del giornalista Tommaso Besozzi: «una cosa è certa, che è morta». E invece adesso per la morte di Meredith c'è un colpevole solo con la certezza assoluta di una sentenza passata ingiudicato. Resteranno i sospetti e i dubbi di chi l'inchiesta l'ha condotta e negli anni ha ritenuto Amanda e Raffaele colpevoli. Come i giudici di Firenze, certi che entrambi impugnassero un'arma quella notte di novembre.
«È finita.. è finita», così Francesco Sollecito, il papà di Raffaele, ha accolto in lacrime la sentenza. «Stiamo piangendo di gioia» è riuscito solo ad aggiungere. E' al fianco di Raffaele che ieri, dopo avere ascoltato l'arringa del suo legale, aveva scelto di tornare in Puglia. Aveva deciso di tornare a casa sua. Nella sua terra.
Lei, Giulia Bongiorno, che adesso esulta, lo aveva definito come Forrest Gump chiedendo l'assoluzione ai giudici. «È stata una battaglia durissima, era pacifico che Sollecito fosse innocente, e questa Cassazione ha avuto il coraggio di affermarlo. Ora Raffaele torna a riprendersi finalmente la sua vita», commenta adesso la Bongiorno. Entusiasta Amanda, che ha atteso la sentenza a Seattle. Il suo avvocato, Carlo Della Vedova, che l'ha difesa insieme a Luciano Ghirgo annuncia la richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione.
Il rammarico è invece della famiglia della vittima. La povera Meredith: «È una verità davvero molto ma molto difficile da digerire per la famiglia, per noi che l'abbiamo difesa e per i giudici che hanno emesso i verdetti di condanna», commenta l'avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher. E mentre il pg dice di essere «curioso di leggere gli atti» Claudio Pratillo Hellmann, presidente della corte di secondo grado che aveva assolto Amanda e Raffaele, commenta: «Evidentemente avevamo ragione noi».
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