Di Maio sfida Renzi: confronto tv dopo il 5 novembre. Un iscritto fa ricorso contro le primarie online

Di Maio sfida Renzi: confronto tv dopo il 5 novembre. Un iscritto fa ricorso contro le primarie online
Giovedì 2 Novembre 2017, 15:39 - Ultimo agg. 17:51
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Solo due giorni fa Luigi Di Maio elogiava le competenze del legale Lorenzo Borré. Competenze che gli hanno fruttato un nuovo, ennesimo mandato. Quello di fare ricorso contro le primarie online che hanno incoronato Di Maio candidato premier ufficiale del M5S. Si tratta di un'altra bega giudiziaria per il Movimento 5 stelle che sta incominciando a collezionare diversi ricorsi, dalle Regionarie siciliane fino appunto a questa ultima impugnazione che mina il tradizionale metodo di selezione pentastellato. La notizia piomba in piena campagna elettorale siciliana. E c'è da scommettere che provocherà nuovi scontri. Ed è proprio Di Maio ad alzare il tiro chiedendo un confronto pubblico a Matteo Renzi. Su twitter il vicepresidente della Camera scrive: «Non è una fake news: Matteo Renzi ha un accordo per spartirsi la Sicilia e l'Italia con Berlusconi. Voglio un confronto tv dopo il 5 (5 novembre, data delle elezioni in Sicilia, ndr) Ci stai?».

Nel frattempo stamattina è stato depositato il ricorso contro le primarie vinte da Di Maio, quelle che lo hanno incoronato sul palco di Rimini contro sette sconosciuti, eccetto la collega senatrice Elena Fattori. L'avvocato Lorenzo Borrè ha individuato infatti diversi punti deboli nella procedura di selezione andata in scena su Rousseau.

Il ricorso è stato presentato al Tribunale di Roma su mandato dell'iscritto Riccardo Di Martiis.
Oggetto dell'impugnazione, spiega Borrè, la presunta «violazione dell'articolo 7 del Non Statuto che attualmente dispone l'incandidabilita di quanti siano sottoposti a procedimento penale 'qualunque sia la natura del reato ad essi contestatò». «Altri motivi - prosegue l'avvocato - riguardano l'illegittimità delle regole che hanno limitato la candidabilita ai soli portavoce, in violazione del principio di uguaglianza degli associati; l'esclusione della candidabilita degli espulsi reintegrati dal Tribunale per i quali pende attualmente il giudizio di merito; vizi di omessa comunicazione a diversi associati dell'indizione delle votazioni; conseguente impossibilità di esercizio del voto per mancanza di informazione; disfunzioni del sistema operativo che non hanno consentito il voto ad altri iscritti».


 
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