Dall'aeroporto a via Toledo, l'esercito contro il terrorismo

Dall'aeroporto a via Toledo, l'esercito contro il terrorismo
di Rossella Grasso
Giovedì 2 Agosto 2018, 11:55 - Ultimo agg. 3 Agosto, 13:33
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Altra funzione dell'Operazione Strade Sicure è quella antiterrorismo. I preoccupanti attentati internazionali hanno fatto aumentare l'attenzione nei luoghi più critici come Porto, Aeroporto di Capodichino, Stazione Garibaldi. Consolato USA e Francese, Sinagoga ebraica. Sono questi solo alcuni dei luoghi più delicati che l'esercito presidia giorno e notte. A questi si aggiunge via Toledo, presidiato e pattugliato da subito dopo gli attentati di Nizza. Ogni luogo ha la sua specificità e l'esercito è preparato ad affrontare ogni criticità.
 

La stazione Garibaldi è uno snodo di persone, ogni giorno ci passano migliaia di cittadini e turisti. L'esercito lavora gomito a gomito con la polizia ferroviaria eseguendo controlli a sorpresa e pattugliamenti. All'esterno invece c'è una camionetta fissa che presidia la piazza. Il Caporal Maggiore Carola Giordano racconta di aver salvato la vita ad un neonato proprio mentre presidiava la zona. «Tempo fa - dice - abbiamo visto passare una donna sanguinante. Preoccupati le abbiamo chiesto cosa le fosse successo ma lei non riuscì a dire una parola. Ripercorrendo i suoi passi abbiamo trovato un neonato in un cassonetto poco distante. La donna lo aveva partorito e gettato lì. Gli abbiamo salvato la vita». Il Caporale ricorda l'episodio con commozione. Anche lei è madre e il lavoro che svolge quotidianamente sul territorio la fa sentire veramente utile alla collettività, soprattutto pensando a suo figlio. 

L'esercito tiene sotto controllo anche l'Aeroporto di Capodichino, con pattuglie all'ingresso e nell'area antistante. «Poniamo particolare attenzione soprattutto quando troviamo bagagli sospetti - spiega Francesco Antonio Verdicchio, Maresciallo Capo - Quando ne troviamo uno, si attiva immediatamente un dispositivo di sicurezza: un cordone che ci permette di mettere in sicurezza i viaggiatori, intanto sorvegliamo il bagaglio in attesa del pronto intervento degli specialisti». «Al porto ci sono circa 100 navi al giorno che attraccano. Per questo è necessario il nostro supporto per la sicurezza - spiega Luigi Rizzo, Sergente Maggiore - Pattugliamo tutta la zona con mute dinamiche e due presidi fissi». 

Via Toledo è altro punto nevralgico della città. All'inizio e alla fine dell'area pedonale il Comune ha posto dei dissuasori di ceramica. Poco distanti ci sono i presidi fissi dell'esercito a cui se ne aggiunge un altro al centro. «L'intervento dei militari avviene su chiamata di un cittadino o dopo aver notato qualcosa di sospetto», spiega il Capitano Marco Grassi. I cittadini hanno opinioni discordanti sulla presenza dei militari nella strada dello shopping. Qualcuno si sente più al sicuro e apprezza il servizio offerto. «Da quando ci sono loro via Toledo è più ordinata, si sta meglio», dice un ragazzo che lavora nella zona. «È fondamentale soprattutto d'estate, tempo di rischio attentati», dice un'altro signore di mezz'età. Poi c'è chi non ha proprio digerito la loro presenza. «Sono inutili perchè se succede qualcosa poco distante dal loro presidio, non si possono muovere. Mi hanno detto così una volta che li ho allertati», dice un ragazzo della zona. «Sergenti, colonnelli, caporali,..che stiamo in guerra?», gli fa eco un'altro passante.

Apprezzato o meno l'esercito ha aiutato le forze dell'ordine e la popolazione in momenti drammatici vissuti in campania come il Terremoto di Casamicciola e l'ondata di incendi che devastò il Vesuvio durante l'estate 2017. «La cosa più bella del mio lavoro è poter incontrare le persone che hanno sempre qualcosa da regalarti, nel bene o nel male - conclude Rizzo - È un caleidoscopio di persone ed emozioni che ti trovi a vivere quotidianamente. Puoi trovarti ad aiutare un turista straniero a prendere un traghetto o dare una mano a qualcuno che ha bisogno di te e sei l'unico che può farlo. Il lavoro sul campo ti arricchisce quotidianamente».  
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