Roma, un detenuto italiano del reparto G11 del carcere Rebibbia è riuscito scavalcare la recinzione del cortile passeggi e una seconda perimetrazione per poi arrampicarsi su una gru di un cantiere interno e ad impossessarsene. La Polizia penitenziaria di sorveglianza ha dato immediatamente l'allarme. L'uomo è appena sceso. A riferilo è Massimo Costantino, Segretario generale della Fns Cisl Lazio
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La trattativa
«Siamo alle prese con un ennesimo gesto di protesta estremo di un detenuto nelle nostre prigioni che, da un lato è indice del disagio in cui versa l'utenza, specie quella affetta da patologie psichiatriche e che rimane pressoché abbandonata a se stessa, dall'altro conclama la vulnerabilità del sistema penitenziario le cui sorti si reggono per quel che è possibile esclusivamente sul diuturno sacrificio degli operatori, primi fra tutti quelli del Corpo di polizia penitenziaria in sottorganico di 18mila unità», commenta il segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria.
«Una domenica di ordinaria follia - tuona Daniele Nicastrini, dell'Uspp - qul che è successo è un segnale da non trascurare. Troppe carenze nell'organico della penitenziaria e troppo permessivismo della legge. Ora sarà difficile ripristinare la sicurezza e la legalità nei penitenziari in assenza di adeguate risorse, ma è l'obiettivo che si deve porre questo Governo».