Smart working, proroga per i fragili se aumentano i casi Covid: la misura scade il 30 settembre

Prolungare il lavoro agile nella pubblica amministrazione comporta una spesa tra 30 e 50 milioni

Smart working, proroga per i fragili se aumentano i casi Covid: la misura scade il 30 settembre
Smart working, proroga per i fragili se aumentano i casi Covid: la misura scade il 30 settembre
di Francesco Bisozzi
Domenica 10 Settembre 2023, 00:03 - Ultimo agg. 18:00
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I contagi da Covid sono in netto aumento, ma il lavoro agile agevolato per i fragili del pubblico e del privato è ormai agli sgoccioli. Durerà fino al 30 settembre. Fino a pochi giorni fa un’ulteriore proroga era esclusa, ma il cambiamento del quadro epidemiologico ha rimesso inevitabilmente tutto in gioco. Dal ministero del Lavoro di Marina Calderone fanno sapere intanto che è ancora presto per prendere decisioni in merito allo smart working per i fragili, e che il dado verrà tratto solo dopo aver monitorato l’andamento dei contagi e alla luce di trend consolidati. Sulla stessa linea Palazzo Vidoni. Il ministro della Funzione pubblica Paolo Zangrillo, spiegano dal dicastero, è ovviamente al corrente del fatto che il lavoro agile semplificato per i fragili sia prossimo alla scadenza, ma un’eventuale proroga potrà essere presa in esame solo nei prossimi giorni, ovvero quando si saprà di più sull’effettiva gravità della situazione. Ci vogliono tra i 30 e i 50 milioni per prorogare lo smart working in versione automatica per i lavoratori che soffrono di determinate patologie. Nel complesso i dipendenti del pubblico e del privato che hanno sfruttato questa corsia preferenziale sono circa 800 mila. 

 

La scuola

La misura ha un costo soprattutto nel comparto scuola, dove con la riapertura delle classi lo Stato si ritroverebbe a pagare uno stipendio supplementare per ogni docente fragile a casa.

Rientrano nella categoria dei fragili le persone con una marcata compromissione della risposta immunitaria, i pazienti in attesa di un trapianto d’organo, chi ha una patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi o mielosoppressivi o che è a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure. È stato un decreto interministeriale (Lavoro, Salute, Pa) emanato all’inizio del 2022 a tracciare il perimetro delle patologie da bollino rosso. Vengono ritenuti lavoratori fragili anche quelli che soffrono di tre o più patologie tra cardiopatia ischemica, fibrillazione arteriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità.

 

I criteri

A proposito: sui social sono spuntati diverse pagine dove si mettono in discussione i criteri utilizzati dal precedente governo per distinguere i fragili dai malati non gravi. Ma cosa succederà in caso di mancata proroga? In questo caso i fragili dovranno stipulare con il dirigente incaricato degli accordi individuali in linea con quanto previsto dal piano di organizzazione del lavoro dell’azienda o dell’amministrazione pubblica in cui prestano servizio. Dunque non significa che dal primo ottobre questa categoria di lavoratori dovrà necessariamente dire addio al lavoro da remoto.

Il privato

Nel privato, poi, il lavoro agile agevolato è stato esteso al 31 dicembre per i genitori con figli under 14. La norma si applica a condizione che il lavoro da remoto sia compatibile con le caratteristiche della prestazione che il dipendente-genitore deve fornire. Sul sito del ministero del Lavoro si legge pure che «il diritto di svolgere la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile per i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano almeno un figlio, minore di 14 anni, viene riconosciuto a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito e che non vi sia un genitore non lavoratore».

Il pubblico

Nel pubblico, invece, dettano legge i Piao, i Piani integrati di attività e organizzazione dei singoli enti, che in alcuni casi (e in altri no) prevedono regole specifiche (e un preciso numero di giorni) per i genitori di under 14 che richiedono di lavorare da casa. Inoltre, il decreto Lavoro stabilisce che potranno accedere alla modalità di lavoro agile con procedura semplificata fino al 31 dicembre 2023 tutti i dipendenti che, sulla base di valutazioni mediche, risultano più esposti al contagio da Covid-19, a causa di diversi fattori tra cui l’età, l’immunodepressione e la comorbilità. 

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