Grecia, Merkel-Hollande: Tsipras faccia proposte credibili. Bce lascia Ela invariata

Merkel e Hollande
Merkel e Hollande
Lunedì 6 Luglio 2015, 07:40 - Ultimo agg. 7 Luglio, 08:26
4 Minuti di Lettura

Oltre un'ora di colloquio bilaterale tra il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del quale alla Grecia vengono chieste proposte serie e credibili da presentare all'eurosummit di domani. Le condizioni per aprire nuovi negoziati con la Grecia «non ci sono ancora. Aspettiamo proposte precise da parte del premier greco», ha Merkel all'Eliseo, aggiungendo che la «porta resta aperta».

«C'è urgenza di trovare un accordo con il governo di Atene. È urgente per la Grecia e per l'Europa, non c'è più tanto tempo, è una questione di dignità», ha detto Hollande. «L'equilibrio tra solidarietà e responsabilità deve essere la nostra linea di condotta per i giorni a venire», ha aggiunto.

Intanto la Banca Centrale Europea (i governatori del consiglio direttivo della Bce si sono confrontati in una conference call) ha deciso di tenere ferma la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche a 89 miliardi. Francoforte ha anche deciso di apportare «una correzione» al valore dei titoli greci portati in garanzia dalle banche per avere la liquidità di emergenza (Ela), spiega l'Istituto Centrale. Con questa correzione le banche greche dovranno aumentare i titoli portati come garanzia per avere lo stesso ammontare di prestiti.

Ma gli istituti di credito, afferma un funzionario greco, hanno «ancora abbastanza collaterale» per far fronte alle nuove richieste della Bce.

«La Bce sta monitorando attentamente la situazione sui mercati finanziari e tutte le conseguenze che ne potrebbero scaturire per quanto riguarda la politica monetaria e la stabilità del'euro», aggiunge inoltre Francoforte, sottolineando di «essere pronta ad usare tutti gli strumenti disponibili entro il suo mandato».

«Non possiamo accettare una soluzione non praticabile» per la Grecia, ha detto il nuovo ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos che ha giurato a poche ore dalle dimissioni di Varoufakis. «Il messaggio lanciato ieri è qualcosa che sarà ricordato. Esso rimarrà scritto nella memoria collettiva dell'Europa. Non avremmo fatto tutto questo senza Varoufakis. Tutti lo dovrebbero ringraziare», ha aggiunto.

L'Fmi, che sta monitorando la situazione da vicino, si è detto pronto ad aiutare la Grecia se Atene lo chiederà. A dirlo è stato il direttore generale del Fondo, Christine Lagarde che ha avuto un colloquio telefonico con Tsipras. Lagarde ha precisato che il Fmi non può versare altri fondi alla Grecia in base alla sue norme sui mancati pagamenti di finanziamenti concessi dal Fondo.

Tecnicamente, infatti, la Grecia non può al momento accedere ai finanziamenti del Fmi a causa del mancato pagamento di 1,6 miliardi di dollari da parte di Atene all'istituto di Washington. Un mancato pagamento con il quale la Grecia è in arretrato e che fa può far scattare una serie di notifiche e procedure che potrebbero culminare nella perdita dei diritti di voto della Grecia nel Fmi o, nel caso più estremo, nella sua uscita dall'istituto di Washington.

La conseguenza più importante del mancato pagamento è comunque simbolica. A fare default con il Fondo sono stati finora solo paesi in via di sviluppo: gli 1,6 miliardi di euro della Grecia sono il mancato pagamento maggiore da parte di un paese membro del Fmi. Simbolico è anche il fatto che la Grecia è entrata nel Fondo nel 1945 ed è stato uno dei suoi membri fondatori. Il mancato pagamento arriva in un momento delicato per il Fmi, che sta cercando di mantenere la sua rilevanza internazionale mentre le economie emergenti creano istituzioni rivali.

«Dopo il referendum credo che dovremmo incontrarci urgentemente al più alto livello politico per discutere sulla situazione e sui possibili passi avanti», ha scritto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, convocando l'Eurosummit di domani.

Prima dell'eurosummit si riunirà l'Eurogruppo che comincerà alle 13 e «i ministri si aspettano nuove proposte da parte delle autorità greche», scrive l'Eurogruppo in una nota. La discussione sulla sostenibilità del debito greco «era stata autorizzata dall'Eurogruppo dopo che il programma Efsf fosse stato concluso con successo. Purtroppo non è stato concluso e quindi l'offerta non è più sul tavolo», ha precisato il vicepresidente della Commissione europea con delega all'Euro, Valdis Dombrovskis. E ha aggiunto: «Se la Grecia attiva un nuovo programma Esm con l'accordo degli altri Stati membri dell'area euro, allora ci sarà una nuova analisi della sostenibilità del debito». Ora, ha concluso, «bisogna discutere un nuovo programma».

Restare nell'euro continua ad essere «un obiettivo dei greci ed anche il mio, ma dobbiamo vedere se succederà», ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem entrando al Parlamento de L'Aja. Il presidente ha ribadito che «non ci sono facili soluzioni», perché sono ancora necessarie misure dure per la Grecia, e «se il governo e la popolazione le rigettano, allora entriamo in un terreno molto difficile».

«Risolvere le differenze è nell'interesse di tutti», ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.«C'è un interesse collettivo» a un compromesso, un pacchetto di riforme e crescita, che consenta alla Grecia di restare nell'area euro, ha aggiunto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA