Paolo Moroni, l'ingegnere italiano ucciso in Olanda: «Delitto a sfondo sessuale»

Paolo Morini, l'ingegnere di Allumiere ucciso in Olanda. «Delitto a sfondo sessuale»
Paolo Morini, l'ingegnere di Allumiere ucciso in Olanda. «Delitto a sfondo sessuale»
di Valentina Errante e Stefano Pettinari
Domenica 30 Gennaio 2022, 09:00 - Ultimo agg. 19:15
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La polizia di Amsterdam non dice quale «atto criminale» abbia provocato la morte di Paolo Moroni, ingegnere informatico di 42 anni di Allumiere, piccolo comune della provincia di Roma, e da tempo residente in Olanda. Ma sul movente, e probabilmente anche sul possibile autore dell'omicidio, sembra avere le idee chiare. La pista è quella del delitto a sfondo sessuale e l'assassino avrebbe lasciato alcune tracce. 

Forse anche nei contatti via chat con la vittima, che frequentava diversi social di incontri. Gli agenti sono arrivati nell'appartamento, nel centro della città, di fronte alla banchina Voc, giovedì intorno alle 18.30, ma i rilievi sono andati avanti fino all'alba del giorno successivo.

Gli agenti sono andati via alle 6 e soltanto venerdì, la famiglia, che non riusciva a contattare Paolo da domenica, è stata informata dalla Farnesina del decesso. Nessun dettaglio su come l'uomo sia morto. 

La polizia ha ricevuto giovedì pomeriggio la segnalazione da un amico di Moroni. L'uomo era molto preoccupato perché non riusciva a contattarlo da giorni. Il cellulare squillava a vuoto. Quando gli agenti sono entrati nell'appartamento, al quinto piano, hanno trovato il corpo senza vita dell'uomo e non hanno avuto dubbi sul fatto che «un atto criminale» avesse provocato il decesso. Ma sulla complessa scena del crimine, dove per 12 ore sono stati eseguiti i rilievi, non hanno rivelato nulla, limitandosi a riferire di «un'approfondita indagine in corso».

L'appartamento di Moroni era stato recentemente ristrutturato e molti edifici circostanti sono ancora in costruzione o disabitati, una zona tranquilla La polizia ha pubblicato un appello alla ricerca di testimoni che potessero riferire in merito a persone o veicoli estranei alla zona, notati nei giorni precedenti. Ma potrebbero essere state le immagini delle telecamere a circuito chiuso della zona a fornire nelle ore successive elementi per risolvere il caso. La polizia aveva fornito un indirizzo e un numero al quale fornire elementi e mandare immagini anche in forma anonima. Il complesso residenziale dove viveva Moroni, si trova vicino ad alcune aziende dotate di telecamere di videosorveglianza. 

«Era tranquillo». Così il fratello e la sorella di Paolo, increduli, hanno commentato con gli investigatori l'ultima telefonata avvenuta domenica. Nella chiacchierata avevano parlato delle foto scattate la scorsa estate e l'uomo non aveva lasciato trapelare alcun segnale di preoccupazione. Oggi i familiari, che gestiscono un ristorante nel centro della cittadina, voleranno in Olanda per seguire da vicino le indagini e fornire ulteriori indicazioni agli investigatori. Paolo da sempre si era distinto per il suo talento e la sua passione per numeri e tecnologia. Qualche anno fa, dopo la laurea alla Sapienza e il master all'Università della Svizzera italiana, aveva deciso di tentare la carta Olanda. Una carriera da sviluppatore e ingegnere informatico, che lo aveva visto lavorare anche per l'azienda di monopattini Dott, poi l'approdo alla giovanissima startup Hymn.

Paolo Moroni era tornato ad Amsterdam il 9 gennaio, dopo aver trascorso le feste ad Allumiere con la famiglia. «Con le belle giornate lo si vedeva spesso sulle scale con il computer a lavorare in smartworking», racconta il sindaco, Antonio Pasquini. «Era il nostro fiore all'occhiello - aggiunge - poteva essere un orgoglio italiano e internazionale», si rammarica il primo cittadino dopo aver fatto visita ai familiari della vittima. «Sono persone davvero impagabili - racconta - si sono sempre spesi per chi sta peggio, anche durante il Covid, quando hanno messo a disposizione pasti gratuiti per i più bisognosi». 

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