Russia, l’Occidente blocca la vendita di componenti di armi?
San Pietroburgo compra lo stesso raggirando le sanzioni

Nello scenario bellico che va avanti da più di dieci mesi anche i droni si sono rivelati necessari

Russia, l’Occidente blocca la vendita di componenti di armi? San Pietroburgo compra lo stesso raggirando le sanzioni
di Mattia Ronsisvalle
Giovedì 29 Dicembre 2022, 11:32 - Ultimo agg. 26 Marzo, 16:03
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Durante la guerra le compagnie occidentali hanno fornito alla Russia componenti per i droni Orlan utilizzati contro l’Ucraina. Ma com'è possibile raggirare le sanzioni?

Missili, pistole e fucili, carrarmati e altre armi non sono gli unici protagonisti del conflitto tra la Russia e l’Ucraina.

Nello scenario bellico che va avanti da più di dieci mesi anche i droni si sono rivelati necessari.

A produrre i velivoli senza pilota sono per la maggior parte aziende occidentali mentre uno dei maggiori importatori di droni è la Special technology center (Stc): la società di San Pietrobrugo è però soggetta a sanzioni e quindi non può acquistare componenti da sola.
Intermediari negli Stati Uniti, in Cina e nella stessa Russia stanno «aiutando» la società russa ad aggirare le restrizioni.

Vi presento Orlan, il drone russo

È alimentato da una microelettronica tastiera, è un drone ed è russo: il suo nome è Orlan-10.
Questi tipi di velivoli comandati a distanza sono gli occhi e le orecchie dell'esercito russo.
Permettono di trovare l'esercito e l'equipaggiamento ucraino e di aprire il fuoco contro di loro.
Possono intercettare le comunicazioni, disturbare le chiamate tra i cellulari e inviare messaggi di propaganda.

Orlan è il drone russo più massiccio e di maggior successo, secondo l'esperto militare Kirill Mikhailov.
«Alla vigilia della guerra, la Russia aveva circa un migliaio e mezzo di Orlan», stima l’ufficiale Pavel Luzin.

La necessità di fornire all'esercito droni moderni in Russia si è verificata dopo la guerra con la Georgia, nel 2008, che utilizzava droni israeliani.

Inizialmente si trattava dell'acquisto di dispositivi stranieri, ma nel 2010-2011 sono iniziate le importazioni di Orlan in Russia. Dal 2014, la Russia ha iniziato a usarli contro l'Ucraina.

Il Risiko delle compravendite

Come fa la Russia a comprare le componenti necessarie per costruire i propri droni?

Dopo aver studiato i documenti finanziari e doganali relativi al produttore Orlan l’indagine di Big Stories, Reuters e British insitute for defence studies ha portato a diverse conclusioni. 

Primo, secondo quanto riporta il British royal united institute for defense research (Rusi), Orlan utilizza componenti provenienti dall’America, Europa e Asia come Altera e Xilinx, Texas Instruments, Microchip Technology, Analog Devices, Linear Technology ma anche European Stmicroelectronics, Nxp Semiconductors e infine Japanese Renesas Electronics e Saito Seisakusho.
Però, le parti che la Russia compra dall’Occidente che sono tutt'altro che moderne: «È una strategia russa quella di armare con tecnologie obsolete che non sono monitorate dai controlli sulle esportazioni», afferma Eric Woods, esperto del James Martin Center for Nonproliferation Studies.

È chiaro che nessuna di queste società dovrebbe fornire oggi all'industria della difesa russa i propri pezzi di ricambio. Ma la questione si risolve se si crea una catena di intermediari tra il fornitore occidentale e il destinatario russo.

Come scoperto da Big Stories, Special technology center acquista parte dei componenti tramite la catena russa completamente Citilink (per circa 300 milioni di rubli da gennaio a maggio di quest'anno, ndr.).

Bisogna sottolineare che Stc è stata sanzionata dagli Stati Uniti nel 2016 per «aver assistito l’intelligence militare Gru nella conduzione operazioni ad alto rischio nel campo dell’elettronica».
Solo nel 2022, l'Stc ha ricevuto più di tre miliardi di rubli in base a contratti con il Gru.
Un'altra legge la «on countering America's Adversaries through sanctions», approvata nel 2017, ha designato Stc come parte del complesso di intelligence russo e ha proibito qualsiasi transazione «significativa» con l'ente.
Stc comunque non produce solo Orlan: ci sono, ad esempio, prove che abbia sviluppato lo spyware Monokle per smartphone.

In conclusione, la violazione delle norme sul controllo delle esportazioni è soggetta a responsabilità penale.
«Se un'azienda americana o europea, ad esempio, vende componenti soggetti a controllo delle esportazioni a un'entità legale sanzionata, questa è una strada per la galera. Le autorità preposte al rilascio delle licenze non concederanno mai il permesso per tali transazioni», sostiene Eric Woods. 
Ma cosa succede se le forniture passano attraverso un intermediario in un paese terzo e i componenti non sono soggetti al controllo delle esportazioni? «Per un tale produttore è improbabile che venga perseguito. A meno che il venditore non abbia mentito sulle dichiarazioni di esportazione. Ma di solito in questi casi non si fa nulla», ammette Woods.

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