Di Maio: «Calci a Renzi e Alfano»

Di Maio: «Calci a Renzi e Alfano»
di Antonio Vastarelli
Domenica 8 Febbraio 2015, 03:10 - Ultimo agg. 10:14
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«Quando verranno in Campania, Renzi e Alfano li prenderemo a calci». Ad annunciare e sottoscrivere le intenzioni di un ipotetico comitato d'accoglienza nient'affatto benevolo nei confronti del presidente del Consiglio e del ministro dell'Interno non sono né disoccupati, né sfrattati, e nemmeno tartassati: è il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, che invia il messaggio attraverso un post pubblicato l'altro ieri - di primissima mattina - sul suo profilo Facebook, ma che ieri ha scatenato una polemica a scoppio ritardato con alcuni esponenti del Partito democratico che hanno accusato il deputato del Movimento 5 stelle di aver utilizzato un linguaggio violento e volgare. «In Campania a maggio ci sono le elezioni regionali. Dite pure a Renzi ed Alfano di venire a fare campagna elettorale da queste parti. Gli sapremo dare l'accoglienza che meritano. Via a calci!», si legge in un post nel quale si segnalava un taglio delle risorse destinate al controllo della Terra dei Fuochi. «Il Governo Renzi nel Decreto Milleproroghe ha tagliato 9,7 milioni di euro per la sorveglianza della Terra dei Fuochi, trasferendoli all'Expo di Milano. Quei soldi dovevano servire anche per l'utilizzo di nuovi droni di sorveglianza contro i roghi tossici», scrive Di Maio che per questo motivo esterna l'intenzione di organizzare l'accoglienza particolare a suon di calci per premier e ministro.

«Il linguaggio violento e volgare con il quale l'onorevole Di Maio si rivolge al presidente del Consiglio e a un ministro della Repubblica è inaccettabile. Ancora di più se si pensa che a parlare in questo modo è il vice presidente della Camera», attacca Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, che aggiunge: «I parlamentari del M5S, fin qui, hanno dato prova della loro irrilevanza politica, come nell'elezione del Presidente della Repubblica, ma ogni giorno di più questa loro irrilevanza si trasforma in nervosismo e vuoto di idee o addirittura, come oggi, in incitamento alla violenza». Anche l'europarlamentare Pd Pina Picierno utilizza argomenti simili, si dice «allibita dai toni violenti», e sostiene che il M5S ormai sa solo lanciare «accuse violente a tutto e a tutti, critiche senza sosta e nulla più», opponendosi «strenuamente a qualsiasi proposta di riforma e di modernizzazione del Paese». Picierno si chiede, quindi, «se questa pseudo opposizione condita da sceneggiate, insulti e espulsioni di massa di chi la pensa diversamente, non significhi tradire il mandato di chi chiedeva al Movimento di contribuire al cambiamento del Paese».

Accuse rispedite al mittente da Di Maio ieri sera, sempre su Facebook. «Renzi e Alfano tagliano 9,7 milioni di euro destinati alla sorveglianza della Terra dei Fuochi e la notizia shock sarebbero le mie dichiarazioni in merito? Mi facciano il piacere! Le mie sono affermazioni forti che nascono dall'indignazione di loro atti miserabili», scrive il deputato che, poi, aggiunge: «I partiti dicono che non potrei usare questo linguaggio, perché ho una carica istituzionale? Ma chi? Quelli che oggi hanno salvato Calderoli dall'aver definito ”Orango” la Kyenge. Gli unici a difenderla siamo stati noi del M5S», sottolinea riferendosi alla decisione della giunta delle immunità del Senato, che ha negato l'autorizzazione a procedere contro Calderoli per le offese all'ex ministro.



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