Malattia X, l'allarme dell'Oms: «Arriverà e non siamo pronti. L'avevamo detto anche prima del Covid, ma nessuno ci ha ascoltato»

Il Direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Ghebreyesus ha lanciato un avvertimento sull'insorgere di un nuovo virus

Malattia X, l'allarme lanciato dal direttore dell'Oms: «Correre ai ripari. Lo dissi anche prima del Covid»
Malattia X, l'allarme lanciato dal direttore dell'Oms: «Correre ai ripari. Lo dissi anche prima del Covid»
Domenica 18 Febbraio 2024, 20:59 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 08:20
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Il Direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Tedros Ghebreyesus ha lanciato un allarme sull'arrivo della "malattia X", affermando che è solo «una questione di quando, non di se» e che gli Stati non sono preparati ad affrontare un'altra pandemia. Un annuncio simile fu fatto dallo stesso dirigente nel 2018, due anni prima che milioni di persone in tutto il mondo contraessero il Covid-19: un virus che per un paio di anni ha piegato l'Italia e altri Paesi, causando morti e instabilità politica.

L'allarme dell'Oms

«Allo stato attuale delle cose, il mondo resta impreparato per la prossima 'Malattia X' e per la prossima pandemia.

Se accadesse domani, ci troveremmo ad affrontare molti degli stessi problemi che abbiamo dovuto affrontare con il Covid-19». Lo ha dichiarato il direttore dell'Oms, Tedros Ghebreyesus, nel suo discorso in occasione del World Governments Summit in corso a Dubai. Secondo il dirigente «è possibile, o addirittura probabile, che dovremo affrontare un’altra pandemia nel corso della nostra vita. Non possiamo sapere quanto lieve o grave potrebbe essere, ma possiamo essere pronti». Per questo il direttore ha sollecitato la firma dell'accordo internazionale su preparazione e risposta alla pandemia che a dicembre 2021 gli Stati riuniti a Ginevra si impegnarono a sottoscrivere. Tedros ha aggiunto: «Un accordo fondamentale per l’umanità, un patto con il futuro: non esporremo le generazioni che ci seguiranno alla stessa sofferenza che abbiamo sopportato noi». Gli Stati si erano dati una scadenza utile per l’adozione da parte dell’Assemblea mondiale della Sanità nel maggio di quest’anno, tra 15 settimane. Eppure secondo Tedros quel traguardo è ancora lontano: pesano i ritardi nei negoziati e una sfiducia generalizzata nell'Oms.

Ilaria Capua: dobbiamo prepararci

La malattia X, paventata dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è in arrivo? «Sì, arriverà. Anche se guardiamo solo alle pandemie influenzali, e non mettiamo altre infezioni nel calderone, per quello che sappiamo nell'ultimo secolo, dal 1900 al 1999, ce ne sono state 3. Facendo i conti, le pandemie influenzali arrivano ogni 11-40 anni, quindi un'altra pandemia ci sarà. Potrà essere causata da un virus influenzale, che è uno dei principali indagati, o potrà essere causata da altri virus. Ma ci sarà». A ribadire il messaggio è la virologa Ilaria Capua, oggi a Milano a margine di un appuntamento a Casa Recordati - del ciclo Recordati Lectures 2024 - dove l'esperta è stata invitata per parlare di salute circolare. Non è questione di se, ma di quando arriverà, conferma commentando all'Adnkronos Salute il monito che arriva dall'agenzia Onu per la salute. «Quello che proprio dobbiamo fare è prepararci, perché sennò non possiamo ritenerci Homo sapiens, ma passiamo direttamente alla categoria 'Homo stupidus'», ha detto la scienziata che dopo anni di base negli Usa è rientrata in Italia, a Bologna, dove è Senior Fellow of Global Health alla Johns Hopkins. Anche a livello individuale, l'invito è a non dimenticare.

«Penso alla fobia delle mascherine - riflette - Io quando ero negli Stati Uniti avevo le mascherine a casa. Da sempre. Perché sapevo che una pandemia sarebbe arrivata, e sapevo che quando sarebbe arrivata le mascherine non si sarebbero trovate». Ecco quindi, evidenzia, «l'importanza di prepararsi. E si sa cosa bisogna fare. Non è una questione di dire "oddio, da dove comincio. Dovremmo essere pronti già domani. È chiaro che noi non possiamo sapere quando arriverà ma avere gli strumenti già predisposti è fondamentale». Quindi prepararsi, non dimenticare e continuare ad applicare comportamenti virtuosi tipo lavarsi le mani: un gesto anti-contagio semplice e potente «che già adesso - ha sottolineato - si fa di meno».

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