Serve un ombrello più grande per proteggerci dalla pioggia di varianti che il virus SarsCoV2 continua a rovesciarci addosso. Per questo è già cominciato il percorso a tappe che porterà alla messa a punto di un vaccino universale contro i coronavirus: vi si sta dedicando personalmente anche il direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid) degli Stati Uniti, l'immunologo Anthony Fauci, che sta studiando nuove tecnologie basate su nanoparticelle e spray nasali. Lo racconta lui stesso in un messaggio video inviato al meeting 'Highlights in Immunology', promosso dall'Accademia Nazionale dei Lincei e dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
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We have made tremendous progress in our fight against COVID-19 but our work isn't done. We need Congress to immediately provide $22.5 billion in emergency funding to sustain our nation's COVID-19 response. https://t.co/Y2WLOdi232
— President Biden (@POTUS) March 15, 2022
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Attuali vaccini trionfo scienza
Nel suo intervento, Fauci ribadisce che gli attuali vaccini contro Covid-19 rappresentano «il trionfo della scienza e dell'immunologia nella lotta a questa storica pandemia.
Inoltre diversi studi condotti nel mondo reale, quindi al di fuori delle condizioni controllate delle sperimentazioni cliniche, mostrano che anche nell'era di Omicron il booster con un vaccino a mRna offre un'alta protezione dal rischio di ricovero che si mantiene intorno al 78% anche a distanza di 4-5 mesi. Nonostante ciò «non possiamo continuare a inseguire le nuove varianti: abbiamo bisogno di un vaccino universale contro i coronavirus», afferma l'immunologo. «Ci arriveremo passo dopo passo: non avremo un vaccino universale al primo colpo, sarebbe troppo ambizioso, ma quello che possiamo fare è partire da un vaccino pan-SarsCoV2 che protegga da tutte le varianti Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron. Il passo successivo sarà un vaccino pan-Sarbecovirus, che protegga non solo da SarsCov2, ma anche da SarsCoV1 e altri virus che possono evolvere in infezioni umane».
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I due esempi citati da Fauci
Fauci cita in particolare un paio di esempi di vaccini pan-coronavirus che sta personalmente studiando al momento. Uno si basa sull'uso di nanoparticelle, che presentano frammenti di proteine Spike di diversi virus, mentre l'altro è un vaccino che somministra SarsCoV2 e altri coronavirus inattivati attraverso uno spray nasale, per dare un'ampia protezione contro beta-coronavirus umani e animali.