Papa Francesco alla Rai: «Fate contenuti, non inseguite ascolti» e poi scherza sulla carrozzella: «Un tempo si usava la sedia gestatoria»

Bergoglio ha chiesto anche di contrastare le fake news

Papa Francesco alla Rai: «Fate contenuti, non inseguite ascolti» poi dice: «Un tempo si usava la sedia gestatoria ora la sedia a rotelle»
Papa Francesco alla Rai: «Fate contenuti, non inseguite ascolti» poi dice: «Un tempo si usava la sedia gestatoria ora la sedia a rotelle»
di Franca Giansoldati
Sabato 23 Marzo 2024, 10:07 - Ultimo agg. 21:14
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«Un tempo i papi usavano la sedia gestatoria, poi i tempi sono andati avanti e io uso questa». Il Papa di buon umore indica la sedia a rotelle, mentre ha appena finito un lungo discorso rivolto al servizio pubblico della Rai che ha strigliato chiedendo di «fare contenuti» senza «pregiudizi» e non «inseguire gli ascolti». Ha chiesto anche di «contrastare le fake news e il subdolo disegno di chi cerca di influenzare l’opinione pubblica in modo ideologico, mentendo e disgregando il tessuto sociale». 

ANNIVERSARI

Settant’anni di televisione, cento di radio è un doppio compleanno che il Vaticano da sempre attento alla Rai con la quale ha programmi, collaborazioni e intrecci consolidati da decenni, ha voluto festeggiare con una maxi udienza ai dipendenti, ai loro familiari, ai giornalisti e ai dirigenti nell'Aula Paolo VI.

Papa Francesco si è presentato all'appuntamento di buon umore, ha regalato ovetti di cioccolata ai bambini delle prime fila, ha stretto le mani alle persone situate nel settore Vip, in prima fila poi ha proseguito il suo giro soffermandosi particolarmente su una ventina di malati in carrozzina come lui. 

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Il discorso che ha preparato per l'occasione Bergoglio è stato denso di spunti. «La Rai non è stata solo testimone dei processi di cambiamento della nostra società: in parte, li ha anche costruiti, e da protagonista. I media, infatti, influiscono sulle nostre identità, nel bene e nel male. E qui è il senso del servizio pubblico che svolgete. Perciò vorrei riflettere con voi proprio su queste due parole – servizio e pubblico –, perché esse descrivono molto bene il fondamento della vostra missione: la comunicazione come dono alla comunità» ha sottolineato. 

Nel campo dell’informazione, ha detto, servire significa essenzialmente «cercare e promuovere la verità, ad esempio contrastando il diffondersi delle fake news(...) Significa, ancora, servire il diritto dei cittadini a una corretta informazione, trasmessa senza pregiudizi, non traendo conclusioni affrettate ma prendendo il tempo necessario per capire e per riflettere e combattendo l’inquinamento cognitivo, perché anche l’informazione dev’essere “ecologica”, cioè umana». 

Poi Francesco ha guardato lontano. «In proposito, nella nostra epoca ricca di tecnica ma a volte povera di umanità, è importante promuovere la ricerca della bellezza, avviare dinamiche di solidarietà, custodire la libertà, lavorare perché ogni espressione artistica aiuti tutti e ciascuno ad elevarsi, a riflettere, a emozionarsi, a sorridere e anche a piangere di commozione, per trovare nella vita un senso, una prospettiva di bene, un significato che non sia quello di arrendersi al peggio». 


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