Lotito, ultimatum a Bollini
«Gioca col modulo sbagliato»

Lotito, ultimatum a Bollini «Gioca col modulo sbagliato»
di Eugenio Marotta
Lunedì 11 Settembre 2017, 06:15
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SALERNO - Pollice verso. L’imperatore Claudio sposa la tesi del suo console Fabiani, punta l’indice su Bollini, concedendo l’ultima chance all’allenatore della Salernitana. Se con il Pescara di Zeman sabato prossimo all’Arechi non dovesse arrivare un’inversione di tendenza (più di risultati che di altro) il rischio di un esonero del tecnico dopo neppure un mese di campionato sarebbe dietro l’angolo. Claudio Lotito ne ha parlato a lungo con il diesse Fabiani nelle ultime 48 ore. In una lunga nottata e poi ieri mattina, poco prima della Santa Messa. Dopo essersi consultato anche con il socio e cognato Marco Mezzaroma, Lotito ha riconosciuto massima fiducia a Fabiani, manifestando più di una perplessità sull’operato del tecnico Bollini che, al momento, ha portato in dote alla Salernitana due punti in tre partite di campionato ed è ancora all’asciutto di vittorie nel torneo cadetto. Dopo la sconfitta di Carpi, Fabiani aveva usato parole forti intervenendo nella trasmissione televisiva Derby, in onda su OttoChannel. Fin troppo diretta la reprimenda rivolta a Bollini reo di parlare di alibi, occasioni mancate e sfortuna. 
Lotito si è spinto oltre. L’imperatore Claudio ci è andato giù duro, entrando in disquisizioni tecniche, parlando degli investimenti fatti quest’anno e rispendendo al mittente tutte le critiche di un ridimensionamento di cui pure si era parlato. Non solo. Il co-patron ha praticamente dato l’ultimatum a Bollini. Sabato contro il Pescara all’Arechi la Salernitana è obbligata a vincere. Altrimenti la sua panchina salta. A giudizio della proprietà, infatti, la squadra non merita l’attuale posizione in classifica e dovrebbe giocare in maniera diversa. Si parte proprio dal pupillo di Lotito, Alessandro Rossi impiegato a Carpi fuori ruolo. Non solo. L’imperatore Claudio ha riesumato un vecchio adagio che a suo tempo è costato la panchina a più di un predecessore di Bollini: «il manico». Un triste presagio per il tecnico. Al tempo.
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Presidente partiamo dal budget: è vero o non è vero che avete ridimensionato?
«È una fregnaccia. Abbiamo speso di più rispetto al passato. Abbiamo speso un sacco di soldi».
Cosa è andato storto a Carpi?
«La squadra bisogna pure saperla usare. Avete presente la politica dei talenti? In attacco abbiamo Bocalon, Rossi e Rodriguez... Ma Rossi deve giocare PRIMA PUNTA (urla, nda)».

Ci sono delle responsabilità tecniche quindi?
«Io dico che se proprio devi giocare con tre riferimenti offensivi non si può certo giocare con gli esterni visti a Carpi. A quel punto devi far giocare Sprocati, ma non certo Rossi che ha sempre fatto caterve di gol da punta centrale nella Lazio Primavera. Lo ripeto: questa squadra è allestita per fare principalmente il 3-5-2 o il 4-4-2. Con Rossi che al massimo può affiancare Bocalon, ma in un attacco con due punte. Rossi l’ho voluto io a Salerno e lo conosco benissimo, ne saprò qualcosa no?».
Conosce benissimo anche Bollini, però...
«In che senso?»
Che sapeva che è un fautore del 4-3-3.
«Mica è un obbligo giocare con il tridente».
Fabiani ha minacciato tempesta nel caso non si cambi registro. Lei che dice?
«E che devo dire? Fabiani ha potere di decidere. Il direttore sportivo granata ha ragione: la squadra c’è. Se non portano risultati prenderemo provvedimenti».
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