Salerno, i nodi della scuola: il 34,5% dei prof hanno nomine a tempo

Il dossier- denuncia del sindacato Uil Salerno: «Non c’è continuità didattica per i ragazzi»

L'aula deserta di un istituto sacolastico
L'aula deserta di un istituto sacolastico
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 26 Febbraio 2024, 06:45
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Numeri da «supplentite acuta» che ricadono inevitabilmente sugli studenti, in molti casi costretti a cambiare docente ogni anno. A denunciarlo un dossier choc della Uil scuola Campania che denuncia il maxi ricorso ai precari come effetto della crisi del sistema dell’istruzione. «I numeri dei precari, sia docenti che Ata, sono identificativi di un sistema scuola in crisi che non offre stabilità ai lavoratori e agli alunni»: la denuncia della leader regionale Uil scuola, Roberta Vannini, nel suo dossier sulla scuola di Salerno e provincia che dipende, più del passato, dall’eccessivo ricorso alla precarizzazione del docente in cattedra. Si è passati dal 2015 ad oggi dai 902 docenti precari in cattedra nell’anno scolastico 2015/2016 ai 2.463 del 2023/2024. Con un aumento – si legge nel dossier – del 34,49% del ricorso ai supplenti non stabili.

I NUMERI

Nel Salernitano nel 2015, a fronte di 15.609 docenti di ruolo, erano 902 i precari nelle scuole con una percentuale di lavoratori a tempo determinato del 5,46%. Nel 2016 i precari aumentano a 1.050, pari al 6,28% di presenze nelle classi. Nel 2017, a fronte di 16.073 professori e maestri di ruolo, i precari erano 952. Tra il 2018 e il 2019 i numeri della supplentite fanno un balzo in avanti: passano da 952 a 1.049. Tra il 2019 e il 2020 il numero sale ancora, in precari in cattedra diventano 1.190. Nel 2021 l’esercito dei supplenti spicca il volo: salgono a 1.379. Nel 2022 diventano 1.574. Nel 2022 sono 2.004. Nel 2023 il record, con ben 2.463 docenti a tempo determinato che fa schizzare a 34,49% la percentuale di crescita di precari in servizio in provincia. Sembrano lontanissimi gli annunci della riforma della Buona scuola che nel 2015 si proponeva di cancellare del tutto il ricorso al precariato nelle scuole pubbliche. Quest’anno si pensava che il fenomeno dei contratti a tempo determinato si fosse ridimensionato, invece si apprende che nel Salernitano i contratti stipulati fino al 30 giugno e fino al 31 agosto con docenti supplenti siano addirittura aumentati. Una beffa per tanti docenti che da anni vengono utilizzati con reiterazioni continue di supplenze da settembre fino a giugno. Per loro una vita da eterni precari che dura anche dieci anni. Tra incarichi annuali e spezzoni orari assegnati, nelle scuole dall’infanzia alle superiori si contano più docenti a intermittenza rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I supplenti mandano avanti le scuole, c’è difficoltà insomma a coprire le cattedre. Impressionante il ricorso alla precarizzazione del lavoro di docente su cattedre di sostegno per l’insegnamento agli alunni disabili: dai 104 docenti di sostegno a tempo determinato presenti nel 2015 si è passati ad oggi a 1.138 supplenti di sostegno.

LE VOCI

«I numeri dei precari sia docenti che Ata sono identificativi di un sistema scuola che è in crisi perché non offre stabilità ai lavoratori ma soprattutto agli alunni – denuncia Vannini - eppure il numero di alunni con disabilità aumentano e accanto a loro alunni con bisogni educativi speciali e stranieri». Quanto alle problematiche sul sostegno, «bisogna garantire il più possibile che gli alunni con disabilità abbiano un docente specializzato. Una volta esaurita la prima fascia sostegno delle graduatorie per le supplenze di una provincia, bisognerebbe adottare soluzioni efficaci affinché, prima di passare a nominare docenti non specializzati, si assumano insegnanti specializzati di altre province». Sbagliato anche il sistema di calcolo dell'organico Ata, spiega la leader della Uil Campania, «perché continua a basarsi su parametri numerici obsoleti e va autorizzato ogni anno il 100% del turnover. Occorre introdurre graduatorie, su base volontaria, per le supplenze di pochi giorni, con modalità di interpello celeri», conclude la segretaria campana della Uil scuola sottolineando come le proposte vogliano essere un contributo alla soluzione dei problemi.

Sullo sfondo l’avvio dei nuovi concorsi a cattedra dall’11 marzo. In Campania 80 mila i candidati, 13 mila salernitani. Ma il 97% dei candidati è condannato a restare precario, a fronte di soli 1.700 posti in palio in regione.