Stalla abusiva all'ingresso di Roscigno:
scempio e sigilli nella «Pompei del 900»

Stalla abusiva all'ingresso di Roscigno: scempio e sigilli nella «Pompei del 900»
di Katiuscia Stio
Giovedì 29 Settembre 2016, 14:25
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Sigilli per l’edificio sito all’ingresso del borgo antico Roscigno Vecchia adibito, abusivamente, a stalla. Il comando stazione Corpo Forestale dello Stato di Corleto Monforte, agli ordini dell’ufficiale di polizia giudiziaria Antonio Angelino, nella mattinata di martedì scorso ha sottoposto a sequestro preventivo il fatiscente e non a norma edificio in cui un allevatore del posto custodiva dei bovini. Il ricovero per gli animali, ricavato da quello che un tempo era un vecchio frantoio, non sarebbe in linea con gli standard normativi minimi per le attività di allevamento e cura di bovini. Olezzo fetido e maleodorante, liquami di urine e feci sversate sul manto stradale, mosconi ed altri insetti sono da anni, al centro di polemiche e disamine ma mai nessuna amministrazione comunale era riuscita nell’intento di rimuovere la stalla abusiva, così come associazioni culturali, pro loco, istituzioni sono risultate inermi di fronte ad una realtà illegale, fatiscente ed indecorosa che permaneva ormai da tempo immemore. Il borgo antico porta su di sé, ma ancor più dentro sé, tutti i segni del tempo: l’abbandono, l’incuria, la speranza. Noto per la sua singolarità di paese museo, patrimonio dell’Unesco, è uno dei pochi luoghi che, pur essendo stato abbandonato agli inizi del ‘900, a causa di una frana, ha conservato nel tempo l’originaria struttura urbanistica e abitativa rurale. Fu rivelato al grande pubblico dalla sensibilità giornalistica di Onorato Volzone, che pubblicò il primo articolo su Il Mattino nel marzo del 1982, definendo Roscigno Vecchia «La Pompei del ‘900».
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