Festival di Venezia, sarà settembre made in Naples. E torna Clooney

Festival di Venezia, sarà settembre made in Naples. E torna Clooney
di Titta Fiore
Giovedì 27 Luglio 2017, 18:17 - Ultimo agg. 21 Marzo, 21:33
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Tra film attesi, divi da red carpet, autori consacrati e talenti emergenti, alla Mostra di Venezia ci sarà, soprattutto, un'invasione di cinema napoletano. Ambientato, ispirato, pensato, prodotto e realizzato a Napoli e dintorni. Un'autentica invasione, come anticipato nei giorni scorsi dal "Mattino". In concorso il musical-crime dei fratelli Manetti "Ammore e malavita", che promette faville di allegra anarchia stilistica nell'atmosfera ponderosa del Lido. In "Orizzzonti" la "Gatta Cenerentola" dei giovani talenti della factory Mad guidati da Alessandro Rak.

Fuori concorso "Il signor Rotpeter" di Antonietta De Lillo, con una strepitosa Marina Confalone nei panni del filosofico uomo-scimmia dal celebre racconto di Kafka "La relazione accademica". Alle Giornate degli Autori "L'equilibrio" di Vincenzo Marra con Mimmo Borrelli in tonaca da prete scomodo nella Terra dei Fuochi; e, sempre per restare in territorio partenopeo, Vincenzo Salemme intellettuale gay nel film "Il contagio", tratto dal libro di Walter Siti e sceneggiato, con i due registi, dall'attore Nuccio Siano. Nel cartellone della Settimana della Critica figurano "Il cratere" (papà ambulante gitano e bambina cantante neomelodica di successo, una sorta di "Indivisibili" alla rovescia) e "Veleno" di Diego Olivares, ancora sulla Terra dei Fuochi. Tra i titoli del "Cinema in giardino" c'è "Nato a Casal di Principe" di Bruno Oliviero (dalla storia vera di Amedeo Letizia);  sempre nel programma della Sic va segnalato il cortometraggio "MaLaMèNTI" di Francesco Di Leva, che lo interpreta con Ciro Petrone (ci sono anche Sergio Rubini e Nicola Di Pinto). Girato con un cellulare, filtrato dalle nuove tecnologie, il corto racconta la criminalità organizzata attraverso il linguaggio dell'assurdo e le vite perdute di due sanguinari assassini. Completa il quadro "Diva!" di Francesco Patierno, cineritratto a più voci dell'attrice Valentina Cortese realizzato da Francesco Patierno: sarà presentato al Lido tra i film fuori concorso.
 


Tra mostri sacri in arrivo, ricchezza di titoli e varietà di generi, l'edizione della Mostra al via il 30 agosto, annunciata ieri dal direttore Barbera e dal presidente della Biennale Baratta si annuncia "monstre".  Tutti i film in prima mondiale, tranne uno,  71 lungometraggi nella selezione ufficiale, 16 corti, 2 serie tv (entrambe Netflix: "Suburra" in "Cinema nel giardino" e "Wormwood" fuori concorso-fiction), 18 film restaurati a Venezia Classici, 7 documentari sul cinema, 31 opere di cui 22 in concorso Virtual Reality (tra gli autori Tsai Ming Liang e Laurie Anderson). Per il cinema italiano, dopo tanto penare, si annuncia una piccola "renaissance":  quattro film in gara (oltre i Manetti, "Hannah" di Andrea Pallaoro, "Una famiglia" di Sebastiano Riso, "The Leisure Seek" di Paolo Virzì), tutti diversi tra loro, ma tutti indicativi di una «svolta generazionale», di una fruttuosa ricerca del nuovo. Tra i titoli più attesi, "Suburbicon" di George Clooney con Matt Damon e Julianne Moore, "Mother!" di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence, il primo capitolo di "Mektoub my love" di Kechiche, "The Shape of water" di Guillermo Del Toro, "Human Flow" di Ai Weiwei, "La Villa" di Robert Guediguian, "First Reformed" di Paul Schrader con Ethan Hawke, "Ex Libris" di Fredercik Wiseman.

Apre il fantascientifico "Downsizing", temi dominanti la famiglia in tutte le sue declinazioni e il dramma dei migranti.
 

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