Sandra Milo, la figlia Azzurra De Lollis in lacrime: «Delusa dai colleghi, molti neanche le condoglianze hanno fatto ma sono andati in tv a parlare di lei»

Sandra Milo, la figlia Azzurra De Lollis in lacrime: «Delusa dai colleghi, molti neanche le condoglianze hanno fatto ma sono andati in tv a parlare di lei»
Sandra Milo, la figlia Azzurra De Lollis in lacrime: «Delusa dai colleghi, molti neanche le condoglianze hanno fatto ma sono andati in tv a parlare di lei»
Domenica 25 Febbraio 2024, 17:45 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 14:45
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Azzurra De Lollis, la terzogenita di Sandra Milo, arriva in studio da Silvia Toffanin per ricordare la mamma morta lo scorso gennaio. Non riesce a trattenere le lacrime la donna. «Più passa il tempo e più è peggipo. Ogni mattina vedo il letto vuoto e mi far star male. Appena ho fibnito di sistemare le cose voglio andar via. Io l'ho accudita giorno e notte glielo avevo promesso che non l'avrei più portata in ospedale. Ci ho messo molto a rassegnarmi all'idea che non ci fosse più speranza per lei. Mamma è stata coraggiosa non ha avuto paura di morire non ha mai pianto ha sempre sorriso. ha pianto solo il giorno prima di morire e le ho detto “Mamma vai non ti trattengo so che stai male non restare per noi”, mi ha stretto la mano due volte poi nel corso della giornata ci'era stato un netto peggioramento, le mani ernao sempre piu' fredde e la mattina dopo se ne e andata». 

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Silvia con gli occhi lucidi le chiede cosa fosse successo: «Tua mamma era venuta qua a fare un'intervista e stava bene aveva solo male all'anca»

Azzurra non smette di piangere: «Non se lo aspettava nessuno l'avevo convinta a fare la protesi dell'anca e durante gli esami di preospadalizzazione l'anestesista ha detto che c'erano accertamenti da fare, l'ho portata a fare la tac e mi hanno chiamato subito dopio 40 minuti e ho capito subito, ma non lo abbiamo detto subito a lei.

Le ho dovuto mentire perché altrimenti non sarebbe tornata in ospedale a fare altri accertamenti. Il risultato è stato confermato tumore a entrambi i polmoni inoperabile, le hanno dato 3 massimo sei mesi. Potevamo provare a fare radio terpaia perché alcune cellule avevano attaccato il cervello, ma tanto non sarebbe servito a nulla e lei ha deciso di tornare a casa»

Una fine che nessuno si aspettava: «Non lo ha voluto dire a nessuno voleva essere ricordata con il sorriso, lo sapeva solo l'avvocato a un amico caro di famiglia e alla sua agente»

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Il funerale

«Per lei avrei voluto un funerale privato. Alcune tv nè fotografi hanno avuto rispetto io addirittura non riuscivo ad entrare in chiesa mi stavano per far cadere. Ho avuto piu' affetto dalla gente comune che dai colleghi. In chiesa c'erano dei colleghi però alcune con cui ha collaborato sono andate in tv a parlare di lei e non mi hanno mai chiamata ne tantomeno sono venute in chiesa. A me è dispiaciuto per lei non per me, perché lei è sempre stata generosa e altruista e questo mi è dispiaciuto. La gente però l'ha ripagata perché anche sui social hanno scirtto cose bellissime». 

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