Europei Subbuteo, l’Italia trionfa nel segno di due napoletani: chi sono Luca Battista e Matteo Ciccarelli

La Nazionale italiana ha fatto scorpacciata di medaglie nel torneo disputato a Gibilterra

Vittoria negli Europei di Subbuteo
Vittoria negli Europei di Subbuteo
di Ferdinando Gagliotti
Giovedì 21 Settembre 2023, 21:28
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L’Italia sale - ancora - sull’Olimpo di quello che, per gli appassionati, non è mai stato un semplice gioco: il subbuteo. Durante il weekend appena concluso, la nostra Nazionale ha collezionato ben 9 ori in 12 categorie nell’Europeo disputato a Gibilterra, tra cui la finalissima Open in cui gli azzurri del commissario tecnico Marco Lamberti hanno battuto in finale il Belgio - come un anno fa nella rassegna iridata a Roma -, trionfando al sudden death (una sorta di tempi supplementari del calcio, ma con golden gol) con il punteggio di 3-2.

In questa Nazionale così entusiasmante - il video dell’esultanza finale è diventato virale in pochissimo -, c’è una fetta importante di Campania. Più precisamente, di Napoli. A siglare infatti il gol vittoria è stato Luca Battista: ventisettenne napoletano, nella vita fa l’architetto e ha iniziato ad approcciarsi al gioco a undici anni. «Ho cominciato grazie a mio padre, mi ha trasmesso lui questa passione. Ma né io né lui pensavamo ci fosse un mondo tanto grande dietro», ci racconta.

«Abbiamo iniziato a disputare i primi tornei dopo esserci iscritti a un club. Questo gioco ha aiutato molto la mia crescita personale: mi ha fatto capire come ci si rapporta agli altri, sia i propri compagni che gli avversari. Mi ha insegnato a gestire una competizione e un momento di tensione, come quello del mio ultimo gol». A Gibilterra la mano di Luca non ha tremato: «La finale è stata solo il culmine di un percorso emozionante, che non è iniziato nel migliore dei modi. Dopo aver perso la prima partita del girone ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito cosa fare per arrivare in fondo al torneo. Con questo spirito abbiamo superato la Spagna in semifinale, poi abbiamo incrociato i belgi, squadra molto organizzata. Anche in questo match ci siamo ritrovati in svantaggio, ma grazie all’apporto di tutta la squadra siamo riusciti ad acciuffare i supplementari. Al sudden death, il primo che segna nei quattro incontri - tutti uno contro uno, quattro componenti per team - fa vincere la propria squadra. Ecco perchè si è creato quel clima di tensione che poi è esploso nell’esultanza del video. In quell’occasione non ho pensato a nulla, soltanto a buttarla dentro. Ho vestito un po’ i panni del Fabio Grosso della situazione (ride, ndr)».

Oltre a Luca, a prendersi l’oro sono stati Saverio Bari, Micael Caviglia, Filippo Cubeta, Claudio La Torre e Matteo Ciccarelli. Quest’ultimo, proprio come Battisti, è napoletano e gioca nello stesso team del collega autore dell’ultima rete, i Napoli Fighters: «Al subbuteo mi sono appassionato grazie a mio fratello Andrea, che oggi è nel nostro stesso team, ma entrambi siamo stati “lanciati” da mio padre», racconta il ventiquattrenne studente di giurisprudenza. «Il primo mondiale l’ho giocato a dieci anni, nella categoria under 12.

L’anno scorso abbiamo vinto il campionato mondiale, questa volta però partivamo meno favoriti a causa delle tante defezioni. L’Italia però quando partecipa, spesso porta a casa il bottino».

Se la nostra Nazionale di calcio “su prato” vive un momento poco felice, quella di pallone in punta di dito continua a dominare in lungo e in largo. Vero che il suo “boom” è passato, non siamo più negli anni Settanta e Ottanta quando il subbuteo era l’equivalente dei videogiochi di oggi, ma nel nostro paese - al di là dei successi degli azzurri - continua a conservare un fascino senza tempo. «Il selezionatore convoca sei giocatori per la nazionale Open - spiega Ciccarelli -, abbiamo sia una competizione individuale che una a squadre. In quella a squadre, quattro giocatori affrontano altri quattro avversari su campi singoli. A fine primo tempo (ogni match è diviso in due tempi da 15’) si possono effettuare sostituzioni».

E se l’Italia spicca nel mondo, la Campania è tra le regioni con più talento in assolute. Francesco Manfredelli, degli Eagles Napoli, ha vinto la categoria under 16 sia individuale che a squadre. Nell’under 20 Matteo Esposito ha preso il bronzo nell’individuale e il giorno dopo ha vinto quella a squadre, assieme a Mattia Ferrante, nativo di Scafati. Nella categoria Veteran abbiamo avuto l’eterno Massimo Bolognino, detentore del maggior numero di tornei europei e mondiali.

Matteo, Luca e gli altri campioni azzurri sono quindi giocatori professionisti a tutti gli effetti: «Essendo questo un gioco si pensa a volte che non sia necessaria una preparazione, ma ci alleniamo tanto soprattutto sul piano mentale. Facciamo tutti il possibile per conciliare la nostra vita con gli allenamenti».

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