Fosse per José Mourinho metà calciatori della Roma sarebbero allontanati, come accaduto dopo la partita contro il Bodø in cui Mayoral, Perez, Calafiori, Darboe e Diawara lo hanno "tradito". Quello che è successo a Bologna è simile, ma questa volta a non confermare le attese sono stati i titolari. Impossibile attuare nell'immediato una manovra di allontanamento, ma c'è la volontà a lungo raggio di rivoluzionare una rosa ormai arrivata al capolinea.
Roma, il futuro degli infortunati
A partire dalla difesa, Smalling è praticamente scomparso, il suo ritorno è un rebus e la società ha intenzione di cederlo il prima possibile, magari in Arabia Saudita, così da sgravarsi dei 3,5 milioni a stagione di stipendio per il prossimo anno e mezzo. A gennaio arriverà un difensore per supportare il reparto che sarà orfano anche di Ndicka impegnato in Coppa d'Africa.
A centrocampo, invece, Renato Sanches ha confermato gli atavici problemi fisici. Mourinho vorrebbe rimandarlo al Psg già a gennaio, ma Tiago Pinto ha chiuso un accordo con i francesi che non prevede la restituzione immediata.
Le ali non fanno volare
Sulla fascia sinistra c'è Spinazzola che è solo il ricordo del giocatore che ha contribuito alla vittoria dell'Europeo degli Azzurri nel 2021. Leonardo ha il contratto in scadenza a giugno 2024, ma sembra già un ex. A lui non verrà rinnovato e da gennaio potrà accordarsi con altri club. A destra è scomparso Celik, perché Kristensen ha dimostrato di meritarsi il posto da titolare. Sta provando a ritagliarsi un ruolo come centrale di difesa nelle emergenze, ma con l'arrivo di un rinforzo le possibilità potrebbero ridursi.
Calciomercato, riflessioni anche su Pellegrini e Belotti
Tornando al centrocampo, ha deluso Pellegrini. Venderlo è praticamente impossibile considerando l'ingaggio da 6 milioni a stagione. L'alternativa è aspettare che torni ai livelli da top player. In attacco c'è Belotti che dopo le prime giornate non è più riuscito a incidere in maniera significativa. Anche lui potrebbe salutare nel calciomercato di gennaio qualora dovesse trovare una squadra disposta a farlo giocare con più continuità. Insomma, la rivoluzione è dietro l'angolo e avverrà a prescindere dalla permanenza o meno di Mourinho in panchina.