Salernitana-Atalanta, illusione granata. Colantuono: «Io riparto da qui»

I granata in vantaggio per un'ora ma ai bergamaschi bastano due guizzi

Salernitana-Atalanta, illusione granata. Colantuono: «Io riparto da qui»
Salernitana-Atalanta, illusione granata. Colantuono: «Io riparto da qui»
di Alfonso Maria Avagliano
Martedì 7 Maggio 2024, 09:52
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Ha pregustato per un'oretta scarsa una vittoria in Serie A che gli manca da 847 giorni e stava arrivando probabilmente nel giorno in cui meno se lo aspettava e contro la squadra che ha allenato più a lungo in carriera. Stefano Colantuono esce comunque soddisfatto da una delle sconfitte più onorevoli del disastroso campionato della Salernitana. «C'è tanta depressione e preparare le partite non è facile. Trovare stimoli è molto complicato per fare una partita come quella di stasera. Eppure i ragazzi hanno venduto cara la pelle e sono stati bene in campo contro un'Atalanta che qualche giorno fa ha fatto tre gol al Liverpool e non ha nemmeno fatto tanto turnover ha detto l'allenatore in sala stampa Ho visto un'ottima prestazione, sono ovviamente rammaricato per il risultato ma quest'anno sta andando così. Fa piacere aver visto almeno una buona prova, perché anche durante la settimana i ragazzi lavorano bene e si applicano. La Dea è oggettivamente superiore, mi auguro possa andare avanti in Europa League e vincere tutto ciò che c'è da vincere ma noi ce la siamo giocata fino alla fine».

Testa, occhi e orecchie al futuro: «Ci sono ancora delle partite da giocare, non esattamente delle amichevoli. C'è la Juve, il Verona che lotta per obiettivi importanti, poi il Milan. Penserei alla fine della stagione e poi traccerei gli scenari. Ora si guarda specialmente a quei giocatori di proprietà e che l'anno prossimo potranno fare al caso della Salernitana, il discorso è ampio e tra i miei compiti c'è questo. Per il resto, sono a disposizione della società. Il presidente lo sa. Allenatore o dirigente? Ho avuto febbre a 40 fino a sabato, non ho la lucidità per rispondere (sorride, nda). Io ripartirò dalla Salernitana perché ho un contratto ed ormai è diventata una seconda casa. Dopo Bergamo è la città in cui sono stato di più, il presidente sa che sono a disposizione». Il tecnico non commenta gli striscioni esposti in Curva Sud nel prepartita, chiaramente destinati alla proprietà («Sono cose extra campo, preferisco non occuparmene.

Ai tifosi non devo dire nulla, chi sono io per dire loro come comportarsi? La stagione è stata tribolata, questa società ha tutte le carte in regola per riprogrammare e ripartire al meglio») e si conferma amico della linea verde. Ieri ha donato la gioia dell'esordio in massima divisione ad Andres Sfait, classe 2004, che nel suo quarto d'ora più recupero non ha sfigurato. Potrebbero essercene altri da qui alla fine.

Ha un anno in meno di lui Tchaouna, che è decisamente più pronto e sarà certamente uomo mercato in estate. «È un giovane veramente interessante - spiega il tecnico granata - Anzi, più che interessante. Lo ha dimostrato durante il campionato e in questo finale. Ha colpi, è un profilo che può ambire a qualcosa di diverso se manterrà questo atteggiamento e la voglia di migliorarsi che ha. Sono sicuro che avrà discreto mercato e la Salernitana se lo augura, perché potrebbe monetizzare e reinvestire per ricostruire una squadra all'altezza». Chissà se Gasperini sensibile due anni fa al talento di Ederson vorrà farci un pensierino. Il ruolo è quello, mezzapunta-esterno che si adatta al suo credo. Il tecnico atalantino gira al largo ma sottolinea come Tchaouna abbia «potenzialità fisiche per fare la Serie A. Anche Coulibaly ha fatto bene negli anni scorsi. Quando le stagioni sono negative, sembra che vadano male un po' tutti i calciatori ma quelli della Salernitana sono gli stessi che l'anno scorso hanno fatto molto bene. Ce ne sono tanti di interessanti in rosa. Il calcio è pieno di calciatori che hanno vissuto stagioni non positive in certe società e l'anno dopo hanno fatto benissimo in altri club».

L'allenatore nerazzurro poi vira sulla partita: «Vanno sottolineati i meriti della Salernitana che giustamente interpreta queste partite nel modo migliore. In questo torneo ha avuto tante vicissitudini ma ha una rosa con dei valori. Anche se è già retrocessa, per batterla devi fare una grande partita e nella prima parte noi qualitativamente non lo abbiamo fatto, sciupando in modo superficiale tante situazioni che potevano essere pericolose. Poi abbiamo preso gol. Se vai sotto, queste gare si complicano e subentra un po' di affanno. Per fortuna nel secondo tempo siamo riusciti a raddrizzarla». Il centrocampista Basic in mixed zone ha fatto mea culpa per la retrocessione. A giugno tornerà alla Lazio: «Non ci resta che chiedere scusa e finire la stagione con dignità. L'esperienza di Salerno mi ha fatto imparare molto. I tifosi sono stati spettacolari e non li ho mai visti abbattersi. Avrebbero meritato di più».

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