Vaticano, cardinale Rossi: «Difficile immaginare come cambieranno i rapporti con la Chiesa in Argentina se vince Milei»

Vaticano, cardinale Rossi: «Difficile immaginare come cambieranno i rapporti con la Chiesa in Argentina se vince Milei»
Franca Giansoldatidi Franca Giansoldati
Lunedì 2 Ottobre 2023, 11:55 - Ultimo agg. 20 Novembre, 10:36
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«Se dovesse vincere Milei alle presidenziali? E' difficile fare una previsione su come potrebbero cambiare i rapporti con la Chiesa argentina. Non riesco ad immaginarlo. Potrebbero anche cambiare». Il neo cardinale gesuita de La Plata Angel Sixto Rossi commenta così i cambiamenti politici che si stanno profilando all'orizzonte in Argentina dove si andrà alle urne il 22 ottobre. Dai sondaggi il super favorito è l'economista Javier Milei, una specie di Trump sudamericano che si è distinto nelle scorse settimane per aver rivolto al Papa una raffica di offese mai sentite («asino, imbecille, rappresentante del Male») e per prospettare un programma economico ultra liberista che propone di ridurre la spesa pubblica, deregolamentare, privatizzare e chiudere la banca centrale per arrivare alla dollarizzazione. Lo sfidante, invece, è Sergio Massa l'attuale ministro economico che proprio ieri si è scusato per aver portato al 124,4% l'inflazione negli ultimi 12 mesi e il 40,1% della gente in condizioni di povertà vera. 


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«Abbiamo assistito a una vera aggressività nei confronti del Papa che non riguarda solo Milei, anche se in lui è stata davvero evidente.

Sul perchè di questo fenomeno io preferisco concentrarmi su cosa poter fare per la gente, per il popolo, poiché alla radice di questa situazione esacerbata c'è una profonda dimenticanza dell'uomo, degli uomini, in campo politico. Perché ce l'hanno tanto con questo Papa? E' evidente che lui ha sempre mantenuto una posizione forte nel difendere i deboli. Ed è proprio questa sfida che dovrebbe far riflettere tutti gli ambiti della società, della chiesa, della politica». 

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Se dovesse vincere Milei che attualmente è il super favorito e dovrebbe farcela già al primo turno, come muteranno i rapporti con l'episcopato?

«Non riesco ad immaginarlo. Probabilmente dai sondaggi potrebbe essere lui il vincitore e forse i rapporti potrebbero anche cambiare, ma non so. E forse anche il rapporto con il Vaticano. E' tutto così veloce». 

E' preoccupato il Papa?

«Lui osserva quello che accade, compreso le offese orribili che gli hanno rivolto, ma sempre con un atteggiamento sereno. Posso testimoniare che vive tutto con semplicità e in un silenzio che appare come una grande virtù»

L'economia argentina è in grave affanno. Milei ha ipotizzato la dollarizzazione, che opinione avete voi vescovi?

«Si la povertà è aumentata. Sul programma di Milei: non è quello che la Chiesa immagina».

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Il Papa non ha sofferto nemmeno un momento per le critiche che gli sono arrivate dal suo Paese di origine?

«Non penso. Lui vive ogni momento con una radice di serenità profonda e spirituale. Ha una forza interna che gli consente di non essere colpito. Ed è dotato di una buona dose di ironia che lo aiuta a sorridere sempre. L'umorismo del resto è sapienza». 

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