Abusi sulle sorelline di 5 e 2 anni, nonno e zio indagati: scontro tra perizie

Abusi sulle sorelline di 5 e 2 anni, nonno e zio indagati: scontro tra perizie
«La bambina non è stata deflorata». Sono le conclusioni a cui è giunto il consulente di parte, il professore Saggese, ascoltato in aula ieri mattina...

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«La bambina non è stata deflorata». Sono le conclusioni a cui è giunto il consulente di parte, il professore Saggese, ascoltato in aula ieri mattina davanti al tribunale di Avellino, in composizione collegiale, presieduto dal giudice Giulio Argenio, nell'ambito del processo per violenza sessuale su due sorelline di cinque e due anni, che sarebbero state abusate a Cervinara dal nonno materno, Z.A, e dallo zio D.M.C., con la compiacenza della madre delle piccole, Z.A. Il consulente nominato dalla difesa ha sostenuto, in netta contrapposizione alla perizia richiesta dalla procura di Avellino, che la bambina non ha subito alcun tipo di violenza.

Ma ieri mattina gli avvocati dei tre imputati, Rolando Iorio e Pasquale Meccariello, sono riusciti a far acquisire nel fascicolo processuale anche alcuni messaggi, inviati via Facebook alla madre delle piccole da una dipendente della struttura di accoglienza di San Nicola La Strada nella quale le due vittime avevano trovato sistemazione dopo l'emissione delle misure cautelari nei confronti dei familiari. In quei messaggi l'operatrice avrebbe rivelato particolari agghiaccianti e allarmanti sulla gestione della struttura. Stando alle dichiarazioni di questa donna, che in ben due occasioni ha voluto incontrare la madre delle piccole, il centro in questione pur di intascare i benefit elargiti dallo Stato avrebbe confermato le violenze subite dai suoi ospiti pur sapendo che non fossero mai state commesse. Da parte del pm Paola Galdo vi è stata opposizione all'acquisizione di quei messaggi, ma il presidente del tribunale in composizione collegiale, Giulio Argenio ha dato parere favorevole. 

Le misure nei confronti del nonno e dello zio (entrambi tuttora in carcere) scattarono nel luglio del 2020 e le indagini furono condotte dal procuratore aggiunto di Avellino, Vincenzo D'Onofrio. Ad accorgersi di quello che accadeva in quella casa fu la coordinatrice della comunità educativa dove una delle piccole era collocata. Le delicate indagini consentirono di scoprire un quadro indiziario davvero raccapricciante. La piccola fu seguita e ascoltata da esperti, oltre che sottoposta ad una visita medica specialistica. Esami che confermarono le violenze subite da parte del nonno e dallo zio. Nell'inchiesta fu indagata anche la stessa madre delle piccole, perché ad avviso degli inquirenti sapeva che suo padre e il compagno della sorella, conviventi dal 2018 al 2019, abusavano di una delle sue figlie. La prossima udienza è stata fissata per il 28 dicembre quando verranno ascoltati altri testi citati dalla difesa.

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Il Mattino