Alberi malati al Parco Kennedy: «Abbattimenti necessari o sarà strage»

Alberi malati al Parco Kennedy: «Abbattimenti necessari o sarà strage»
Dal sogno della città giardino all'incubo della strage degli alberi. È l'epilogo scontato contro il quale stanno lavorando l'assessore all'Ambiente,...

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Dal sogno della città giardino all'incubo della strage degli alberi. È l'epilogo scontato contro il quale stanno lavorando l'assessore all'Ambiente, Giuseppe Negrone, i tecnici del settore Fitoambientale della Regione Campania e un team di agronomi. L'obiettivo, infatti, è scongiurare la distruzione di gran parte del parco alberato di Piazza Kennedy, sul quale grava una pesante minaccia.


Ieri mattina, il sopralluogo nel polmone verde cittadino, dove ben 15 enormi pini marittimi, che mostrano i segni della «cocciniglia», secondo quanto è stato già riferito da un esperto all'assessore Negrone, dovranno essere abbattuti. Il nuovo patogeno - hanno chiarito gli agronomi - è comparso in Campania nel 2014, ed aveva finora risparmiato solo Avellino e Benevento. Lo scopo dei prelievi effettuati in loco attraverso un carro scala è proprio confermare la diagnosi e provare ad evitare l'extrema ratio del taglio, in ragione di una cura ad hoc. Nel frattempo, Negrone è chiaro: «Questi alberi stanno morendo, si stanno seccando tutti. Non è ancora chiaro se ciò stia avvenendo a causa di questo insetto, che può infettare anche altri alberi del parco e addirittura di tutta la città. Ma gli agronomi propendono per l'abbattimento».

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L'esponente dell'amministrazione Festa è consapevole che si tratta della gran parte degli alberi che danno vita al parco, nel cuore della città e alle spalle della casetta di vetro, e mette le mani avanti. «In caso di abbattimento ci impegneremmo a piantumare subito nuovi esemplari di grandi dimensioni. Questi ammette hanno diversi decenni alle spalle». I risultati delle analisi, che saranno svolte dal laboratorio fisiopatologico di Napoli, arriveranno tra pochi giorni. L'eventuale nuova piantumazione spiega ancora Negrone non avverrebbe prima di ottobre-novembre. Ma è una vera e propria morìa di piante quella che sta funestando il verde della città. Il fenomeno sta interessando, infatti, tutti gli alberi sistemati a Corso Vittorio Emanuele all'interno dei vasi in acciaio voluti dall'amministrazione Foti. Al punto che l'esecutivo Festa sta mettendo a punto un altro progetto di arredo urbano. «Quelle piante - riferisce ancora Negrone - sono quasi tutte secche. A breve, quindi, elimineremo quelle già morte, la gran parte, e piantumeremo in altre parti della città quelle che ancora sono vive». L'errore sarebbe avvenuto a monte. Negli anni scorsi. «A detta di tutti gli agronomi che abbiamo interpellato continua l'assessore quei vasi sono troppo piccoli per garantire la vita degli alberi. Così oggi siamo costretti ad intervenire. Al loro posto metteremo fioriere e piante più basse».

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E non è finita qui. Con apposita determina, l'amministrazione Festa ha già affidato pure l'incarico per l'abbattimento di altri 21 alberi. Ma il conto, che risale alla scorsa settimana, è già aumentato. Ora gli alberi da abbattere sono diventati in tutto 28. Tra questi, un grande cedro nella villa Comunale, lato Eliseo, un altro grande pino marittimo sulla Bonatti e 12 alberi a Valle. Anche qui, le piante sono secche, moribonde o malate. Quindi anche pericolanti. Ma la loro scomparsa ridurrà ulteriormente il parco del verde pubblico ad Avellino. L'operazione di abbattimento partirà dopo il 24 agosto. Giganti verdi che cadranno così come è avvenuto agli altri, secondo gli esperti oltre un centinaio, tagliati poche settimane fa sulle sponde del fiume «Fenestrelle», nell'ambito della messa in sicurezza del corso d'acqua che attraversa Parco «Manganelli». E i nuovi innesti? Che fine ha fatto il progetto annunciato sul finire dell'anno scorso, che avrebbe dovuto materializzarsi nella piantumazione di oltre 300 alberi, uno per ogni nuovo nato? «Di quel progetto ammette Negrone non si è fatto più nulla perché, una volta esplosa l'emergenza Covid, la Regione si è concentrata su altro e non si è fatta più sentire».


Per la verità, neanche il cosiddetto «Puv», cioè il piano urbano del verde della città di Avellino, annunciato addirittura lo scorso autunno, non si è più visto. Negrone, comunque, promette nuove piantumazioni per i prossimi mesi. A spese del Comune: «È nostra intenzione farlo a novembre, a partire da Parco Santo Spirito, ma non solo. Stiamo preparando su questo un progetto ambizioso». Intanto, si taglia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino