Autostazione di Avellino da completare tra scale mobili ferme e recinzioni in ferro

Autostazione di Avellino da completare tra scale mobili ferme e recinzioni in ferro
Nelle intenzioni dell'Air e della Regione, l'Autostazione di Avellino sarà il centro della mobilità su gomma in Campania, in parte del Lazio e della Puglia....

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Nelle intenzioni dell'Air e della Regione, l'Autostazione di Avellino sarà il centro della mobilità su gomma in Campania, in parte del Lazio e della Puglia. Con 400 partenze al giorno, e 6,5 milioni di passeggeri l'anno.


Nel frattempo, il terminal che apre le sue porte alla città è ancora un cantiere. Bloccate le due grandi scale mobili, tutti i locali sono chiusi e molti si vede dall'esterno sono sottosopra. Nel senso che vanno sistemati radicalmente dall'interno. All'esterno, dove l'erba è stata sfalciata con cura fino a due giorni fa, resistono tuttavia le recinzioni in ferro che danno l'idea dell'opera in corso di realizzazione.

Non c'è un bar aperto a disposizione dei passeggeri, né alcuna attività commerciale funzionante. I bus sono solo 24 e le corse, in tutto, 153 al giorno. Nessuna va a Napoli o Salerno. Non è ancora chiaro, invece, quelli per Roma dove si potranno intercettare. Lo scorso 7 settembre fu annunciato il loro ripristino dopo due anni di stop causati dalla pandemia. È pur vero che il vero viaggio comincia adesso E che in programma c'è davvero tanto. Tanto da realizzare. A regime, infatti, ci sarà un sistema di videosorveglianza con 77 telecamere. E sarà messo a disposizione un garage con 220 posti auto e wallbox per la ricarica dei veicoli elettrici, che si estendono su 10.000 metri quadrati di superficie.  

Le scale mobili e gli ascensori, appena messi in funzione, serviranno per poter fruire di un edificio complessivamente distribuito su 4 livelli. Soprattutto, dei 52 locali commerciali e direzionali. Anche qui, però, bisogna ancora aspettare. Alla manifestazione di interesse dell'Air, come noto, hanno partecipato 90 imprese. E la procedura ha i suoi tempi. Anche l'Asilo nido aziendale è tutto da realizzare. Servizi e negozi sono di là da venire. Ma non manca l'attenzione ai più fragili. Air ha annunciato un progetto, in sinergia con le associazioni del settore, per garantire assistenza nella salita e nella discesa dagli autobus ai diversamente abili e, in generale, a chi abbia una mobilità ridotta.

Tema dirimente, l'approvvigionamento energetico si sta affrontando con lo stesso approccio: work in progress. È in fase di predisposizione, infatti, un progetto di finanza con i privati, per la piena autosufficienza energetica dell'Autostazione. Soprattutto, per il momento, e certamente fino all'anno nuovo, mancano soprattutto i pullman. Perché il capolinea possa essere istituito concretamente a via Pini, ovviamente all'esterno, occorre la disponibilità di spazi che il Comune annuncia da decenni. Ma che, pare, siano ancora dei privati che hanno interessi e suoli nella scheda urbanistica «Ni01». Se questa è la condizione giuridica dei suoli che dovrebbero servire per portarci i pullman, si comprende bene quanto possa essere ancora lungo l'arco temporale necessario per riempire davvero l'Autostazione. Dunque, essenzialmente, manca ancora una vera e propria visione da qui a pochi mesi. Il progetto dei due terminal di supporto alle porte della città, infatti, non sembra vedere l'Air particolarmente convinta. 

l manager Acconcia ha evidenziato, ieri, la necessità di guardare a quello che oggi c'è. E nei fatti, ci sono solo l'Autostazione e il capolinea del Piazzale degli irpini. Da opera infinita a non ancora compiuta, l'Autostazione di Avellino vedrà sommarsi, mese dopo mese, servizi e mezzi al suo interno. L'iter dovrebbe seguire quello già realizzato a Grottaminarda. Di fatto, la sua presenza getta già le basi per fare della zona un nuovo centro commerciale e soprattutto direzionale della città. Anche grazie alle previsioni urbanistiche vigenti, che il Comune non ha mai accantonato e alla possibilità di un rinnovato interesse da parte dei privati che ne detengono le quote edificatorie.

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Il Mattino