Avellino, Comune nel caos: le commissioni restano una chimera

Avellino, Comune nel caos: le commissioni restano una chimera
Consiglieri comunali ancora in ordine sparso e nuova figuraccia istituzionale sul nodo irrisolto delle commissioni consiliari. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Consiglieri comunali ancora in ordine sparso e nuova figuraccia istituzionale sul nodo irrisolto delle commissioni consiliari.


Il Comune di Avellino è ancora privo dei 7 organismi permanenti che dovranno valutare nel merito i provvedimenti dell'amministrazione Festa. Anche ieri, alla terza conferenza dei capigruppo, seguita ai due nulla di fatto in Consiglio comunale, la maggioranza e le due opposizioni ormai cristallizzatesi a Piazza del Popolo hanno offerto il peggiore degli spettacoli, dividendosi su tutto e bloccando l'iter.
 
Così, dopo che la minoranza guidata da Luca Cipriano (MaiPiù, AvellinoPiù, Pd e Laboratorio Avellino) ha ritirato le sue indicazioni, il consigliere pentastellato Luigi Urciuoli ha lasciato anzitempo la seduta senza chiarire la sua posizione, il presidente del Consiglio, Ugo Maggio, non ha potuto fare altro che riazzerare tutto. Nel pomeriggio, ha scritto ai gruppi consiliari, fissando al prossimo 2 settembre, entro le 13, il termine per la ripresentazione, da parte di ciascun gruppo, delle proprie preferenze per la composizione delle commissioni. Nel mezzo, guerra senza quartiere tra la maggioranza, compatta nel rifiutare la collocazione di Urciuoli tra le sue schiere, l'opposizione di Cipriano, che ha ravvisato «una manina segreta» che avrebbe modificato il precedente accordo, e la minoranza del fronte «La Svolta» e «Lega» che si è dissociata dai colleghi e si è mostrata favorevole a risolvere la questione senza intese, cioè col voto in aula. Tutti contro tutti.

La polemica ha preso ancora una volta il sopravvento. «Restano intatti i due nodi di fondo: spiega Maggio la posizione del consigliere Urciuoli, che non vuole protocollare un suo passaggio in maggioranza e cercherà di bloccare ulteriormente il prosieguo dei lavori, e le scelte di tutti i gruppi circa la loro presenza all'interno delle sette commissioni». Quanto agli atti prodotto in sua assenza, ma sotto la guida del vice presidente, Ferdinando Picariello, Maggio li ritiene «non ufficiali, perché pieni di cancellature e correzioni non vidimate».

Ma proprio sul punto, «MaiPiù», Pd e «Laboratorio Avellino» accusano con forza la coalizione di Festa di giocare sporco: «Il 12 agosto ricorda Luca Cipriano - è stato sottoscritto un documento che porta timbro e firma del verbalizzante, un dipendente comunale. È stato controfirmato dai capigruppo e confermato, verbalmente, il 16 agosto. Un documento pubblico che avrebbe dovuto essere depositato alla Presidenza del consiglio. Invece non sappiamo da quale cassetto sia venuto fuori». Perché? «Il leader dell'opposizione di centrosinistra la mette così: «Evidentemente, anche sulla composizione delle commissioni, ci sono cambiali da pagare e accordi politici. Per questo non ci stiamo e abbiamo ritirato tutte le nostre indicazioni. Ora annuncia siamo pronti a coinvolgere il prefetto. Festa e la sua maggioranza, con la loro mancanza di democrazia, sembrano aver contagiato anche gli uffici comunali».

Durissimo anche il punto di vista del capogruppo di «Laboratorio Avellino», Nicola Giordano: «Urciuoli - riferisce - ha deciso di abbandonare la seduta, chiedendo al sindaco con un incontro esclusivamente privato. Un fatto che ci lascia a dir poco perplessi, perché i ragionamenti a porte chiuse sono il segno che alla politi-ca si preferisce la transazione. Che imbarazzo».


Accuse, queste, che la maggioranza respinge con forza e in blocco. Gerardo Melillo, capogruppo di «Ora Avellino», sbotta: «Si tratta di affermazioni assolutamente pretestuose. Queste accuse non ci toccano, perché è chiaro a tutti che è l'opposizione a bloccare da tempo l'intero iter amministrativo. Noi rilancia abbiamo le idee chiare. Loro no». Se entro il 2 settembre non giungeranno indicazioni da parte di tutti e non si troverà un accordo in conferenza dei capigruppo, secondo i pareri tecnici, l'amministrazione dovrà andare avanti senza gli organismi consiliari. Sarebbe la prima volta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino