Avellino, il project per i parcheggi di nuovo all'Anticorruzione

Avellino, il project per i parcheggi di nuovo all'Anticorruzione
Un nuovo esposto all'Anticorruzione sul project per la gestione smart dei parcheggi e della mobilità in città. E un ordine del giorno per il Consiglio comunale...

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Un nuovo esposto all'Anticorruzione sul project per la gestione smart dei parcheggi e della mobilità in città. E un ordine del giorno per il Consiglio comunale per chiederne la definitiva revoca. È di nuovo bufera sul progetto di finanza multimilionario (18 milioni di ricavi, 6 di investimento e 14 anni di durata) che l'amministrazione Festa sta portando avanti su proposta dell'impresa «Telereading» di Catania e che, proprio ieri a mezzogiorno, ha visto scadere i termini per la presentazione di ulteriori offerte private. Per sapere se ci sono altri pretendenti - «Telereading» ha diritto di prelazione bisognerà aspettare la nomina e l'insediamento della commissione di gara.

Dal Comune, su una procedura tenuta quasi segreta sin dall'inizio, non trapela nulla. Ma ecco il nuovo colpo di scena. Dopo aver atteso la scadenza dei termini, per evitare di interferire con la gara in corso, il consigliere comunale del Pd, Nicola Giordano, ha interessato nuovamente l'Anac rispetto ad alcuni aspetti che dice - «fanno rientrare dalla finestra tutto ciò che proprio l'anticorruzione aveva imposto al Comune di modificare e che era uscito dalla porta». 

L'amministrazione, infatti, ci prova dal 2020. E, su segnalazione di Giordano, era già stata costretta dall'Anticorruzione a modificare il Piano economico e finanziario della procedura per andare a gara. Ora, con la nuova convenzione alla mano, Giordano denuncia all'Autorità ulteriori aspetti controversi. E scrive un ordine del giorno «per la revoca di tutto». «Siamo di nuovo di fronte ad un project in cui non c'è più il rischio di impresa per il privato denuncia e che somiglia di più ad una appalto di servizi. Infatti, l'Anac aveva costretto l'ente ad eliminare un meccanismo per cui se non si determinavano gli incassi prestabiliti, almeno del 10 per cento, il privato avrebbe ridotto il canone da versare al Comune, aumentato la tariffa o allungato la durata del project. Oggi, se non si raggiungono gli incassi minimi di 1,850 milioni all'anno, questo meccanismo di revisione scatta automaticamente. Quindi - sottolinea le modifiche apportate sono addirittura peggiorative».

La revisione del project, del resto, sarebbe già nelle cose. «Uno dei meccanismo che la determinano nel Piano finanziario è la riduzione del numero degli stalli presenti in città. E noi evidenzia Giordano abbiamo già la certezza che questa riduzione sarà notevole con la partenza imminente della Metropolitana leggera. Insomma, abbiamo già certificato che l'impresa deve rifare il Pef e la convenzione va aggiornata. Tutte cose ribadisce che confermano la mancanza di rischio d'impresa per il privato e di certezze di incassi dal canone, per il Comune». Sfogliando la convenzione, il consigliere evidenzia poi «un meccanismo farraginoso di compensazioni e dare avere tra Comune e impresa per importi di non pocp conto. «All'articolo 24, si legge che gli incassi realizzati per gli stalli blu e gialli, quelli in abbonamento, verranno trattenuti dal Comune fino a concorrenza dell'importo annuo di 1,850 milioni. Per la gestione della control room, il Comune si obbliga, invece, a corrispondere al concessionario un corrispettivo annuo fisso di 245.901 euro».

Ma non è tutto: «Nella delibera di approvazione del Pef del 2021, inoltre, è scritto che il Comune darà un «apporto economico di 625.901 euro per 14 anni, oltre a 18 ausiliari. continua Giordano Insomma, non c'è alcuna chiarezza su ciò che ci guadagna l'ente». Una confusione che probabilmente è anche figlia del fatto che il project non è mai arrivato in Consiglio comunale. E questo, per il consigliere democrat, è un altro vulnus: «La dichiarazione di pubblica utilità del project non è stata approvata dall'aula, ma solo dalla giunta. Prima, però, delle modifiche fatte apportare dall'Anac». Per finire, l'obiezione politica sulla partecipata Acs, «abbandonata a se stessa per creare le condizioni per esternalizzare il servizio con un privato». Di qui la duplice iniziativa che mette nuovamente in discussione tutto l'impianto: «Questi elementi mi inducono a chiedere di approvare in aula la revoca del project, ma anche a rivolgermi nuovamente all'Anticorruzione - chiosa Giordano - Ormai è l'unica autorità capace di mettere ordine in procedure poco chiare come questa». 

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Il Mattino